Ponte sullo Stretto: Bonelli a Messina, i cambiamenti climatici e le domande che nessuno pone mai

Ospite oggi della Commissione sul Ponte sullo Stretto è l'Onorevole Angelo Bonelli, fortemente contrario all'opera: le sue riflessioni

StrettoWeb

Nuova seduta della Commissione sul Ponte sullo Stretto oggi al Consiglio Comunale di Messina. Ospiti odierni a Palazzo Zanca il Segretario nazionale di Europa Verde, On. Angelo Bonelli; il Segretario regionale di Europa Verde, Prof. Mauro Mangano; il Segretario regionale di Sinistra Italiana, avv. Pierpaolo Montalto; la Prof.ssa Maria Campese, componente la Segreteria nazionale di Sinistra Italiana con delega ai trasporti.

Il primo a prendere la parola è l’Avvocato Montalto: “per noi il Ponte è uno scempio, abbiamo portato qui le nostre punte di diamante sul tema come Bonelli. Spieghiamo perché l’opera è inutile”, ha detto. Gli fa eco Mangano: “io sono di Catania ma amo Messina, il Ponte è anche una questione locale ma è soprattutto nazionale”.

Il solito benaltrismo

La palla passa poi a Bonelli, che esordisce dicendo non farò un intervento politico, la mia posizione è nota, sono contrario al Ponte e non da oggi. Contesto le dichiarazioni di Ciucci e gliel’ho già detto. Vorrei conoscere la procedura per la realizzazione del Ponte, la vecchia o la nuova? In ogni caso c’è l’assenza di dibattito pubblico. Non si può fare un’opera senza coinvolgere la cittadinanza”.

Non voleva fare un intervento politico, ma si rivela un disco rotto, sempre con la stella polare del ‘benaltrismo’. “La nostra non è una sfida ideologica, ma è nel merito delle questioni, perché noi riteniamo che i soldi degli italiani e siciliani – quelli sul Fondo di Sviluppo e Coesione – debbano essere utilizzati depuratori, infrastrutture, ponti che sono crollati. Dovete leggere il decreto Ponte, l’articolo 2 definisce la procedura e come si vanno a determinare gli aumenti sui costi dell’opera”. Insomma, come al solito, prima tutto il resto. A fargli eco, la Prof.ssa Campese: “prima si crea l’Alta Velocità e si mettono al sicuro le strade. Le soluzioni ci sono, sono state messe sul tappeto e sono allo studio. Potenziando i traghetti e dotando questo tratto di traghetti capaci di imbarcare i treni senza doverli disassemblare”.

Anche a loro due poniamo la domanda che poniamo a tanti altri, sicuri che una risposta non la daranno: la Sinistra che loro rappresentano, in larga parte vicina a quella che varie volte negli anni ha bloccato il Ponte che voleva Berlusconi, cosa ha messo in atto negli ultimi 20 anni – in quelli in cui era ovviamente al Governo – per migliorare i trasporti del Sud? Perché i vari esecutivi CentroSinistra-5 Stelle non hanno migliorato questa situazione quando guidavano il paese? Perché non hanno lavorato all’Alta Velocità, a Strade Statali e Autostrade?

In tal senso, in maniera puntuale, proprio questo è stato fatto notare dal Consigliere messinese Libero Gioveni, intervenuto in Aula: “abbiamo avuto un calo demografico incredibile, passando da 250 mila a 220 mila abitanti. Io mi chiedo: ‘vi siete posti quale sia il male minore?’ Il Ponte è l’unica, se non ultima, possibilità che questa città possa migliorare dal punto di vista economico-commerciale”.

Bonelli e un altro esposto, ma all’Europa. E se la prende con il Comitato Tecnico Scientifico

Tornando all’intervento di Bonelli, quest’ultimo tira fuori di nuovo l’Europa e ha anche il coraggio di contestare il Comitato Tecnico Scientifico, dal momento che non c’è più nessuno da contestare: “noi ci troviamo di fronte a un’opera che cambierà l’assetto delle due città dello Stretto, anche per le opere connesse. Voi non sapete quante rocce di scavo verranno realizzate, ci sarà un cambiamento totale della viabilità e della vivibilità. Partirà un esposto alla Direttiva Europea per questo. E’ necessario fare una valutazione ambientale strategica, perché non viene fatta quando è prevista?”.

“Per quanto riguarda l’esposto alla Procura della Repubblica, vado nel dettaglio. Mi riferisco alle 68 osservazioni del Comitato Tecnico Scientifico. Ciucci dice che sono state fatte le prove sul vento, ma noi abbiamo verificato che sono state fatte su una scala troppo bassa. Queste scale così ridotte non permettono una valutazione corretta. Il Comitato chiede di fare ulteriori prove sulla turbolenza. Ciucci dice: ci sono 68 osservazioni, ma il Comitato ha approvato. Noi proporremo questo all’Autorità Giudiziaria. Noi ci saremmo aspettati che avesse detto: ‘non diamo il parere, attendiamo che recepiate queste osservazioni'”.

Sempre in merito a Ciucci, continua: “vengo alla querelle con Ciucci per i documenti mancanti. Parzialmente ci sono stati dati alla fine, come la relazione di aggiornamento del progetto. Mancano però gli atti negoziali, su cui c’è un’oscurità. Si tratta degli atti tra la Società Stretto di Messina ed Eurolink, depositati a settembre 2023. C’è riservatezza sul tema, ma noi non l’accettiamo“.

“Altro aspetto, e ne ho parlato con Salvini due settimane fa, è che la Società Stretto di Messina sta per redigere con Eurolink gli obblighi contrattuali e penali per quanto attiene la mancata realizzazione dell’opera. Il Governo ha risposto che non è sua competenza, ma riguarda le due società. Ci è stato detto che gli atti sono riservati”.

La Prof.ssa Campese, i trasporti, il terremoto e i finanziamenti

La Prof.ssa Campese, oltre ad avallare il mantra del ‘benaltrismo’, tira fuori anche lei il discorso delle risorse: è un’opera inutile, costosa, dannosa e non risolutiva dei problemi trasportici di Calabria e Sicilia. Per finanziare il Ponte sono state sottratte risorse proprio alle Regioni del Sud per creare un percorso più veloce tra due territori che io definisco dei deserti dal punto di vista infrastrutturale. Per venire dalla Puglia ed essere qui in orario stamattina ho dovuto viaggiare di notte col pullman, e così dovrò fare stanotte. Il livello di infrastrutture qui al Sud è allarmante“.

Non manca il tema dei terremoti: “la Calabria e la Sicilia si dice si allontanino un po’ per volta l’uno dall’altro, perché c’è una faglia tettonica. E’ una zona ad alto rischio sismico. C’è uno storico di cui tener conto, ma non solo. E’ un tratto con correnti marine e ventose di straordinaria potenza”. Addirittura, e non poteva mancare per la loro area politica, ecco spuntare lo ‘spauracchio’ cambiamenti climatici: “io ci aggiungo – dice Barrese – anche i cambiamenti climatici: le trombe d’aria, gli uragani, tutti fenomeni imprevedibili sempre più potenti. Siamo in presenza di un azzardo”.

Poi conclude: con queste premesse il Ponte non si farà e i soldi sperperati. Continueremo ad essere il fanalino di coda del nord. Penso che elementi di riflessione vadano ulteriormente posti”. L’unica riflessione che ci viene in mente è in realtà una delle tante domande che nessuno ha posto: se i ‘No Ponte’ sono tutti così convinti che l’opera non si farà, per quale motivo ogni giorno si impegnano con fatica a urlare la propria posizione ai quattro venti? Basti pensare al segretario nazionale di uno dei partiti nazionali più importanti, il Pd, che arriva a Messina per gridare il ‘no’ davanti a una sparuta minoranza, la stessa che ha impedito a Ciucci di parlare in Commissione.

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