Poche ambulanze e senza medici: “basta tagli alla sanità calabrese”

Massimo Cristiano: "colpa di una politica inadatta ed imbarazzante che preme per la privatizzazione della sanità pubblica in Calabria"

StrettoWeb

Pochissime ambulanze e spesso senza medico a bordo, personale medico e paramedico ridotto al lumicino ed oramai stremato rispetto al bacino d’utenza, è questa la fotografia impietosa, di una parte della sanità lametina ed anche calabrese, che oserei definire di trincea. Basterebbe solo questo per chiedere le dimissioni in blocco di tutti gli attori politici che “gestiscono” la sanità pubblica in Calabria ed a Lamezia Terme”. E’ quanto dichiara Massimo Cristiano, Commissario regionale ScN.

“Ovviamente questo non significa che gli operatori sanitari che lavorano in trincea non siano all’altezza anzi tutt’altro, non entriamo nel merito della vicenda che ha visto coinvolto il nostro concittadino deceduto l’altro ieri in via dei Bizantini. Alla famiglia del nostro concittadino vanno le nostre più sentite condoglianze. Non siamo così ipocriti da puntare il dito contro gli operatori sanitari oramai stremati, puntiamo il dito, invece, nei confronti di una classe politica inadatta, con responsabilità dirette ed indirette, che ancora oggi parla di piani di rientro e di tagli alla sanità”.

La stagione dei tagli alla spesa pubblica deve finire! 45 mld di euro di tagli al sistema sanitario nazionale negli ultimi 14 anni rappresentano un’ecatombe, con ricadute pesantissime sui territori come quello Calabrese, massacrato, appunto dai tagli alla Sanità pubblica. Al Governatore della Calabria, che accetta supinamente questa macelleria sociale dettata anche dalla linea politica, di austerità, del suo Partito fieramente europeista, diciamo basta tagli alla sanità!!”.

“La politica locale paga un peso politico quasi assente, con in testa un Sindaco che in termini politici non riesce ad incidere su nulla. Insomma prendono a pesci in faccia. Ed allora dinanzi alla morte è ovvio che saltano tutti gli schemi, anche politici, così come dinanzi allo smantellamento della Sanità lametina e calabrese, non possiamo restare a guardare restando inermi. Siamo convinti che dietro ci sia un disegno ben preciso, finalizzato alla privatizzazione della Sanità pubblica, che provocherà inevitabilmente una sanità per classi, dove se hai soldi ti potrai curare diversamente muori”.

“Lottiamo affinché il diritto alle cure non sia una concessione per pochi ma un diritto per tutti. Chiediamo al Governatore Occhiuto di ritirare immediatamente il decreto n°69 del 13 marzo con il quale, nei fatti, ha sentenziato la fine della Sanità pubblica a Lamezia Terme. Dalla parole si passi ai fatti, subito! Invitiamo i Lametini alla mobilitazione“.

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