Europee, la critica di Richichi (Pd): “niente più primarie e troppa autoreferenzialità”

Richichi: "Elly Schlein, per le candidature PD al Parlamento europeo, ha mirato alla “società civile” relegando, di fatto, al rango di “incivili” gli iscritti o militanti del partito"

StrettoWeb

“La Segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, per le candidature PD al Parlamento europeo, ha mirato alla “società civile” relegando, di fatto, al rango di “incivili” gli iscritti o militanti del partito, magari da decenni. Sembra che la Segretaria, giunta alla guida del Partito Democratico attraverso una strana elezione con primarie aperte a tutti, compresi i simpatizzanti di altri partiti e i gruppi di potere che l’hanno votata per interessi verosimilmente non di sinistra (i civili!), cominci ad essere colpita dal delirio di onnipotenza violando, persino le regole dettate dallo Statuto del partito: ha eliminato le primarie, sceglie da sola o insieme al suo cerchio magico gli indirizzi e le azioni del partito (emulazione dell’era renziana?), effettua nomine interne per scelta diretta e non su basi democratiche”. E’ quanto afferma in una nota Domenico Francesco Richichi, membro della Direzione del Pd Calabria.

“A questo punto, se il Partito Democratico deve essere rappresentato dalla “società civile”, nel Parlamento Europeo e nei vari altri consessi, può configurarsi l’opportunità di scioglierlo e di creare una oligarchia (quella che gestisce attualmente il partito) di un partito virtuale che renda liberi da impegni morali, nelle occasioni di voto, tutti gli scritti, gli elettori, i militanti che, fino ad ora, si sono ispirati a valori, ideali, principi e progetti che la Segretaria ha cassato con la sua intenzione di affidarsi ai “civili” che portano, solo, la loro autoreferenzialità. Principi disconosciuti e non sostituiti da nuovi, alla faccia di chi, con scritti, esempi di politica per il bene comune, sacrifici e martirii (durante la resistenza, durante il terrorismo) e formulazione di idee democratiche ha plasmato la società italiana. Il riferimento è all’opera di personalità quali Gramsci, Pertini, De Gasperi, Fanfani, Moro, La Pira, Berlinguer, eccetera“, rimarca Richichi.

“Non è politicamente utile veicolare slogan fuori moda quali “società civile” o “diritti civili” e nemmeno affrontare con tiepidezza argomenti e problemi che infieriscono sulla carne viva della gente colpita dalla povertà e umiliata dall’offesa della democrazia procurata nel momento elettorale dalla inibizione della possibilità di scelta dei propri rappresentati in Parlamento. Le liste bloccate, infatti, oramai, da troppo tempo, delegano ai segretari di partito e non al popolo la scelta dei parlamentari. Il PD deve riportare la democrazia e la trasparenza anche al suo interno per non distruggere una organizzazione politica che potrebbe rappresentare tutta la sinistra italiana“, conclude Richichi.

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