Monopoli-Viola, Giovanni Cessel: “dopo il finale a Reggio vogliamo riscattarci”

Giovanni Cessel analizza Monopoli-Viola, prossima sfida che attende i neroarancio in ottica Playoff, e fa il punto sulla propria stagione

StrettoWeb

La Myenergy Viola Reggio Calabria lavora duro, a livello tecnico e psicologico e può e deve crederci. I neroarancio devono vincere forzatamente entrambe le due partite rimaste nel girone di Play-In Gold, prima a Monopoli, domenica 14 e la domenica successiva in casa con Power Basket Salerno sperando nei giusti incroci.

Sull’argomento e sul momento della squadra, ha argomentato Giovanni Cessel, ospite all’interno di “Momenti Neroarancio”, format televisivo in onda sulla tv ufficiale del club, Videotouring.

Angri-Viola: l’analisi di Cessel

Come disse il Coach Cigarini all’inizio della seconda fase, ogni partita è una finale. Anche ad Angri abbiamo vissuto una gara tirata. Si vince o si perde per minimi dettagli. Per noi, basterà fare meno errori e provarci fino in fondo. Dobbiamo dimostrare di essere più maturi. Ci siamo allenati molto bene in questa settimana. Noi, siamo più veloci del Monopoli. Tocca capire di mettere in pratica concretezza accanto alla velocità per essere maggiormente incisivi“.

Il gruppo Viola: Simonetti e Seck

Il mio contributo, per quanto possa essere limitato, considerato che è il primo anno che gioco ‘veramente’, penso sia importante. Sto crescendo tanto e ho voglia di migliorare“, ha dichiarato Cessel.

Sull’affiatamento con Simonetti sotto le plance: “siamo opposti. Io riesco a giocare anche fuori ed apro spazio per lui e poi, non ci arrendiamo mai. Abbiamo tanto entusiasmo“.

Il centro dei reggini ha speso belle parole anche per il rientrante Omar Seck: “è l’unico play vero che abbiamo. Ha qualità fisiche ed anche mentali. Ci guarda e sa dove vederci in campo. E’ indispensabile per noi. Il nostro gruppo si fida l’uno dell’altro. Ha superato anche piccoli attriti ed è ripartito più carico che mai“.

L’esperienza di Cessel: da Siena agli USA

Il Basket nella mia città è la seconda religione dopo il Palio. Ci sono tre squadre che competono a livelli discreti dopo i fasti del passato. In America, invece, i primi due-tre anni è stata un’esperienza fantastica. Giocavo insieme ad un altro italiano Gianmarco Carletti che oggi gioca a Udine. Esperienza nuova e diversa: il basket è connesso allo studio. Viene prima lo sport, forse un po’ troppo. Io credo sia meglio il contrario. Se non porti risultati e cifre sul tavolo non ti considerano. Non ti considerano come persona ma come mezzo per guadagnare“, ha dichiarato Cessel che, in carriera, ha vissuto un’esperienza in America.

Al rientro in ItaliaNon mi sento un giocatore nuovo, mi sento un giocatore.
In America non è andata benissimo: credo di aver risposto bene, e sono contentissimo di aver fatto questa esperienza e so che è un passaggio decisivo per la mia carriera. In cosa posso migliorare? Devo essere più paziente con me stesso e con l’azione in generale. Essere ancora più solido e volitivo“.

La differenza tra la scuola europea e la scuola americana? Amo studiare e mettere in pratica i fondamentali del basket. Credo che in Nba, l’aspetto economico e l’estremizzare lo show è diventato davvero esagerato. I numeri sono gonfiati e nessuno difende dentro l’area così come ha dichiarato anche Luka Doncic“, ha aggiunto.

Reggio Calabria, la Viola e lo staff

Quando ti stai ‘scavando la fossa’ con i tuoi stessi errori, l’aiuto del pubblico, pronto ad incitarti nel bene e nel male è fondamentale. Io sono innamorato di Reggio Calabria, della gente, delle foto con i tifosi ed i passanti. Sto bene ed amo questi colori“, ha spiegato Cessel a proposito del pubblico reggino.

Parole al miele anche per staff e società neroarancio. “Lo staff tecnico della Myenergy Viola? Sono riusciti a capire le nostre lacune e come migliorarle. Sono focalizzati anche sui nostri aspetti individuali. Il Coach ha inserito, dopo il mio arrivo, degli esercizi solo per il mio inserimento: ho solo lodi per Federico Cigarini e tutto lo staff tecnico. La società? Ci fanno sentire ‘curati’, ci vogliono bene“, ha aggiunto.

La divulgazione del basket

Il problema sta sul lavoro sui settori giovanili. Eccetto Olimpia, Virtus Bologna si lavora poco. In tanti paesini non si conosce il basket. Io, grazie alla mia famiglia ed alla loro passione ho fatto un percorso diverso. Se avessi giocato nella Mens Sana nei tempi d’oro ancora più gente sarebbe accorsa al Palazzetto, perchè sono di Siena: è quello l’obiettivo, fare affezionare le città dei propri concittadini che giocano a basket. L’accessibilità alle palestre non è un problema federale e va risolto sempre“.

Monopoli-Viola la prossima sfida

Domenica ci sarà Monopoli-Viola, gara da dentro o fuori: i reggini devono vincere per tenere vivo il sogno Playoff. “La stiamo preparando, specialmente dal punto di vista mentale. Abbiamo un’incredibile voglia di riscatto dopo il finale della gara di andata“, ha concluso Cessel.

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