L’Iran: “potremmo utilizzare arma mai usata”. E Putin invita alla… moderazione

La pericolosa minaccia dell'Iran, gli inviti alla moderazione del Presidente russo Vladimir Putin e la polemica di Zelensky

StrettoWeb

“I sionisti farebbero meglio a comportarsi razionalmente, perché se dovessero intraprendere un’azione militare contro Teheran in risposta all’attacco dell’Iran contro Israele, siamo pronti a usare un’arma che non abbiamo mai usato prima. Sono le parole del portavoce della Commissione per la sicurezza nazionale del Parlamento Abolfazl Amouei. “Abbiamo piani per tutti gli scenari e agiremo con coraggio. Il nostro messaggio è la pace e allo stesso tempo la preparazione militare dell’Iran”, ha aggiunto, citato dall’Irna.

“Gli israeliani non devono ripetere l’errore strategico dell’attacco al consolato, altrimenti l’Iran risponderà in pochi secondi”, assicura il vice ministro degli Esteri Ali Bagheri. L’alto portavoce delle forze armate Abolfazl Shekarchi ammonisce: “Consigliamo ai leader di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Germania di essere saggi, di non gettarsi nel fuoco ardente e di smettere di sostenere il regime declinante, terrorista e malvagio di Israele”, afferma, come riporta Isna, sostenendo che “se qualcuno si muove oltre il suo limite, l’Iran gli taglierà le gambe con maggiore forza”.

E’ pericolosa la minaccia dell’Iran, a qualche giorno dai droni su Israele. “L’inefficacia del Consiglio di Sicurezza dell’Onu nel fermare le azioni israeliane non ha lasciato altra scelta all’Iran se non quella di ricorrere a un’operazione difensiva e punire Israele”, ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano Hossein Amirabdollahian. Lo riporta Mehr. Parlando con il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres durante una conversazione telefonica ieri sera, ha aggiunto che l’Iran era in grado di portare a termine l’attacco in un ambito più ampio, ma ha preso di mira solo alcune postazioni militari israeliane, da dove hanno attaccato il consolato iraniano a Damasco. Secondo Mehr, Guterres, da parte sua, ha chiesto alle parti coinvolte nei conflitti regionali una continua moderazione.

La paura dell’escalation e le parole di Netanyahu

Il dibattito mondiale è legato a una possibile escalation. In tanti stanno lavorando per provare ad evitarla, chiedendo di non alimentare animi già tesi. La paura è di una risposta di Israele, che subito dopo gli attacchi ha evidenziato di star lavorando per replicare. Gaza “fa parte di un sistema più grande. C’è l’Iran dietro Hamas, dietro Hezbollah, dietro gli altri, ma siamo determinati a vincere lì e a difenderci in tutte le arene”. Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu incontrando le nuove reclute dell’Idf. “Gli obiettivi – ha detto secondo il suo ufficio sottolineando “lo spirito” di Israele – sono tre: eliminare Hamas, riavere i rapiti e garantirci che Gaza non costituisca più una minaccia per Israele”.

Gli appelli di Putin e della Giordania

Tra coloro che hanno chiesto moderazione, anche… Vladimir Putin, che ha parlato col Presidente iraniano Raisi. In una telefonata il Premier russo ha espresso “la speranza che Iran e Israele esercitino la moderazione per evitare una nuova escalation”. Lo rende noto il Cremlino, come riporta la Tass. Raisi, secondo il Cremlino, ha assicurato a Putin che Teheran non è interessata ad un’ulteriore escalation in Medio Oriente.

“L’Iran ha risposto all’ attacco all’ambasciata a Damasco. Adesso Netanyahu non alimenti l’escalation rispondendo, e non usi questa situazione per deviare la prospettiva da quello che sta succedendo nella Strisca di Gaza”. Lo ha detto il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi, parlando a Berlino in conferenza stampa con Annalena Baerbock. Safedi ha anche sostenuto che “ci sono molti elementi estremisti nel governo di Netanyahu che devono essere fermati”.

“L’escalation in corso è molto pericolosa per tutti noi” e “noi non accetteremo che si renda la Giordania un ulteriore terreno di guerra. Lo ha detto il ministro degli Esteri giordano Ayman Safadi oggi a Berlino. “Noi siamo per la pace e l’escalation attuale è molto pericolosa per tutti noi”, ha aggiunto sottolineando di mandare “un messaggio molto chiaro sia all’Iran che a Israele”.

Zelensky polemico

Il presidente ucraino Voldymyr Zelensky polemizza con gli alleati paragonando l’efficienza della contraerea alzatisi in volo in difesa di Israele con la carenza di missili a Kiev. “E’ davvero una dimostrazione di ciò che sono gli alleati, non sulla carta, ma nel cielo”, ha detto Zelensky aggiungendo che l’Ucraina difende i cieli da sola. Lo riporta Ukrainska Pravda. Gli alleati danno all’Ucraina armi e difese ma “ne abbiamo carenza”.”Vi faccio un esempio, molto semplice: alla centrale di Trypilska abbiamo distrutto i primi 7 missili russi ma 4 l’hanno distrutta perché abbiamo esaurito tutti i missili che difendevano la centrale”.

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