La discutibile (e inutile) battaglia di Milano sul gelato: in Calabria e Sicilia cosa provocherebbe?

Cosa accadrebbe se la cervellotica scelta intrapresa a Milano fosse decisa in Calabria o Sicilia?

StrettoWeb

Una scelta discutibile. E probabilmente anche inutile. Di certo sta facendo discutere e ha scatenato un polverone. Il riferimento è a quanto deciso dal Comune di Milano: l’Amministrazione guidata dal Sindaco Sala, per “trovare un equilibrio tra la socialità e il divertimento” (?), ha impedito la vendita di gelati o bottigliette d’acqua dopo la mezzanotte in dodici zone molto frequentate nelle ore serali nelle zone della movida milanese. La decisione, come spiega il Messaggero, partirà il prossimo 17 maggio e sarà valida fino al 4 novembre.

In pratica, per evitare la concentrazione di tante persone dopo la mezzanotte, i commercianti non potranno vendere gelati o bottigliette d’acqua. Una follia. E anche una scelta senza senso. Non è di certo così che si combatte il caos, oltretutto penalizzando gli imprenditori. Che infatti si sono arrabbiati. Sindacati e Confcommercio sono ovviamente sul piede di guerra, anche se il testo non è stato ancora firmato dal Comune di Milano, in attesa di eventuali osservazioni che le parti interessate dovranno inviare entro il prossimo 3 maggio. E sono arrabbiati per le motivazioni e le regole. Nello specifico si va dallo stop all’asporto tutti i giorni allo scoccare della mezzanotte alla chiusura dei dehors mezz’ora dopo e solo sabato, domenica e nei festivi l’orario si prolunga fino all’una e mezza. Inoltre, gli ambulanti via dalle strade dalle 20.

E al Sud?

La domanda sorge spontanea: e se accadesse qui da noi, sullo Stretto, in Calabria e Sicilia, dove in estate i gelati e l’acqua fresca vanno per la maggiore? Pensate ad esempio a Cesare e alle lunghe file in estate anche dopo la mezzanotte. Ma in generale, sempre in estate, a tutti quei commercianti che vivono di questo. Che fine farebbe il signore di “L’acqua che sa di acqua” in Via Marina a Reggio?

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