Ponte sullo Stretto: la testimonianza di un viaggiatore, le scuse della No Ponte e un finale a sorpresa

Ponte sullo Stretto, dai social spunta una testimonianza di un viaggiatore e il confronto con una No Ponte che a fine traversata ha cambiato idea

StrettoWeb

Altro piccolo passettino in avanti, oggi, per quanto riguarda il Ponte sullo Stretto. C’è infatti anche l’ok del PE alle linee guida aggiornate per lo sviluppo della Rete transeuropea dei trasporti (Ten-T), di cui l’opera è considerata strategica. E proprio oggi, nello stesso giorno, spunta fuori dai social anche una storia interessante e sicuramente da raccontare. E’ la testimonianza di un viaggiatore dello Stretto e il confronto con una viaggiatrice, convinta No Ponte, che solo a fine traversata si è potuta rendere conto del perché in realtà il Ponte serva e del perché i cittadini lo vogliano, al netto della solita minoranza rumorosa.

Il racconto

Il racconto integrale è stato pubblicato dal viaggiatore stesso, Domenico Campolo. “Sono andato a Messina. Questa è la situazione. Andata circa 12 minuti per salire a bordo.. Ritorno altrettanto! Una Signora parlava delle bellezze dello Stretto affermando che il Ponte avrebbe devastato tutto! Una volta arrivati a Villa SG era in difficoltà perché aveva bagagli con due bambini piccoli e non riusciva per salire le scale interne del natante, quindi comprese le difficoltà della Signora mi sono prodigato per dare un aiuto!”

“Ho detto alla Signora: ‘Vede perché Noi dello Stretto diciamo a gran voce che il Ponte serve e rappresenta il progresso e benessere? Avete toccato per mano la situazione dei trasporti nello Stretto!‘ Allora la Signora mi ha chiesto scusa, non pensava il grande disagio per la situazione dei trasporti aggiungendo che se era stata informata senz’altro sarebbe stata favorevole al Ponte! Ecco! Questa è stata una bella risposta data da una persona di Sinistra!”.

Cosa emerge

Questa è la testimonianza di come tanti parlino per ideologia, senza realmente conoscere le cose, i fatti, la situazione reale. La signora in questione forse non aveva mai attraversato lo Stretto e quindi non conosceva i reali disagi di chi lo fa spesso e, per soli 3km, perde anche un’ora di tempo. Perché, come diciamo spesso, il passaggio da una sponda all’altra non è solo legato al tempo del traghetto, ma c’è l’attesa prima e quella dopo, senza considerare il caos imbarchi nei periodi di punta.

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