Lettere dalla Resistenza: “Cara figlia, il tempo futuro deve essere felice”

Il 25 Aprile è importante focalizzarsi su chi ha sacrificato la vita affinché oggi, tutti, potessimo scrivere e fare in libertà

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Una Festa della Liberazione “particolare”, quella dell’anno 2024. Tra polemiche su chi siano i “veri” fascisti, tra Scurati che viene cancellato ed il testo che viene pubblicato dal Premier Meloni e poi viene letto dalla Bertone sulla Rai Nazionale, ci si è forse dimenticati di quale reale “liberazione” si parli. E, soprattutto, di quali siano i veri eroi di questa giornata. Perché tra siparietti in TV e al Governo, è facile parlare di Resistenza quando si ha la pancia piena e si disquisisce prendendo fior di quattrini.

Riduciamo, quindi, tutto all’assoluto e ricordiamo la Festa della Liberazione con una delle tante, tantissime lettere, che i partigiani scrivevano ai loro cari prima di andare al patibolo. Quella che segue è la lettera di un Babbo, Paolo Braccini, alla sua adorata figlia Gianna, scritta il 3 aprile del 1944 e tratta dalla raccolta “Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana”. Buon 25 Aprile.

Gianna, figlia mia adorata,

è la prima ed ultima lettera che ti scrivo e scrivo a te per prima, in queste ultime ore, perché so che seguito a vivere in te. Sarò fucilato all’alba per un ideale, per una fede che tu, mia figlia, un giorno capirai appieno. Non piangere mai per la mia mancanza, come ho mai pianto io: il tuo Babbo non morirà mai. Egli ti guarderà, ti proteggerà ugualmente: ti vorrà sempre tutto l’infinito bene che ti vuole ora e che ti ha sempre voluto fin da quando ti sentì vivere nelle viscere di tua Madre.

So di non morire, anche perché la tua Mamma sarà per te anche il tuo Babbo: quel tuo Babbo al quale vuoi tanto bene, quel tuo Babbo che vuoi tutto tuo, solo per te e del quale sei tanto gelosa. Riversa su tua Madre tutto il bene che vuoi a lui: ella ti vorrà anche tutto il mio bene, ti curerà anche per me, ti coprirà dei miei baci e delle mie tenerezze.

Sapessi quante cose vorrei dirti, ma mentre scrivo il mio pensiero corre, galoppa nel tempo futuro che per te sarà, deve essere felice. Ma non importa che io ti dica tutto ora, te lo dirò sempre, di volta in volta, con la bocca di tua Madre nel cui cuore entrerà la mia anima intera, quando lascerà il mio cuore. Tua madre resti sempre per te al di sopra di tutto. Vai sempre a fronte alta per la morte di tuo Padre.

Tuo Babbo”.

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