Il comportamento di Anpi il 25 aprile, le aggressioni e gli insulti: le rivelazioni di Klaus Davi

L'intervista di Klaus Davi, presente il 25 aprile a Milano, a "Il Tempo": parla di Anpi, insulti, aggressioni e poi Rai e TeleMeloni

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Quando dicevo fuori Hamas da Gaza sono stato costantemente  insultato anche da persone che sostenevano di essere dell’Anpi. Il Presidente dell’Associazione Pagliarulo quando sostiene che è andato tutto bene dice il falso. A mio avviso si dovrebbe dimettere. Trovo scandaloso che non siano state prese le distanze da queste aggressioni”. Comincia così l’intervista del quotidiano “Il Tempo” al massmediologo Klaus Davi, candidato Sindaco alle ultime elezioni del Comune di Reggio Calabria e presente in prima fila al corteo di Milano del 25 aprile.

A quella manifestazione ci è andato da libero cittadino, “ritenevo doveroso scendere in strada per una causa che ritengo giusta, pur aspettandomi quello che è poi accaduto. Non ci dovrebbe essere niente di male ad alzare la voce contro il terrorismo. Però quando ho urlato al megafono fuori i terroristi da Gaza sono stato subissato di insulti. ‘Vergognati, fate schifo, assassini, pezzi di m…’. Questo ci è stato detto ripetutamente, fino ad arrivare al Mc Donald’s, dove ho visto persone essere prese a calci e pugni, aggredite con dei pezzi di legno. Non ci ha difeso il servizio d’ordine dell’Anpi, c’erano sì e no due persone. Critiche alla Brigata Ebraica? Ritengo positivo che abbia sfilato. Peccato che è finito in uno stillicidio di insulti e aggressioni nei loro riguardi. Questo dimostra dove è arrivata la manipolazione da parte di certi gruppi”.

“La Rai ha una tecnostruttura di Sinistra”

E sulle accuse alla Rai di essere TeleMeloni: “nella Rai hanno appena rinnovato il contratto a Sigrido Ranucci, Federica Sciarelli e tanti altri. Questi sarebbero i complici di Meloni o è per caso il Tg3? La verità è che la Rai ha una tecnostruttura di Sinistra, con un apparato dirigente che non è certamente di Destra. Non basta mettere qualche dirigente qua e là per cambiare la linea della tv di Stato. Non c’è nulla di nuovo. La Rai è un’azienda politica. La differenza è che prima c’erano gli uomini di D’Alema, Prodi e Veltroni, adesso ci sono quelli di chi è al Governo”.

Caso Scurati

“Caso Scurati? C’è stato un errore dovuto a persone digiune di comunicazione, che hanno creato un evento mondiale per una cosa che avrebbe riguardato al massimo 400 mila spettatori, in tv una nullità. Non so chi abbia deciso, ma chi lo ha fatto non ha studiato la campagna del 2001. Chi maneggia determinati discorsi dovrebbe sapere che toccando determinati tasti hai delle reazioni. Se non è in grado di valutarlo dovrebbe cambiare lavoro. La censura non andava fatta. Scurati andava mandato in onda, come altri”.

“Renziani killer della Rai”

I “veri killer” della Rai, per Davi, sono stati “i renziani. L’esodo dalla tv va avanti da anni, iniziato col blocco degli stipendi, una delle grandi iatture dei renziani. Molto prima di Fazio e Amadeus molti importanti manager, come Giancarlo Leone o Agostino Saccà, sono andati via e non c’è stato alcun dramma. E’ il mercato. Chiunque, doveendo scegliere tra 250 mila euro e un milione e mezzo, è portato a optare per la seconda offerta. L’unica a essere andata via per motivi politici è l’Annunziata”.

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