Vincenzo Speziali controcorrente: “e se Fassino fosse vittima?”. Poi la stoccata al “Fatt(accio?) Quotidiano”

Il pensiero su Piero Fassino del reggino Vincenzo Speziali, candidato alle Europee con Italia Viva

StrettoWeb

Il reggino Vincenzo Speziali un po’ di tempo fa ha ufficializzato la sua candidatura alle elezioni europee nella lista Stati Uniti d’Europa guidata da Italia Viva. In una nota stampa ha deciso di intervenire in merito alla vicenda Fassino, andando controcorrente e attaccando certa stampa.

“Al solito sarò ‘controcorrente‘, epperò conoscendo -e bene!- la storia dell’On. Piero Fassino, non credo alla ‘vulgaris et calumniosa vulgata’, imbastita dal solito ‘opuscolo giornalaiastico e moralista’, cioè ‘Il Fatt(accio?) Quotidiano‘ (farà rima con ‘Vespasiano’, al pari di ‘Travaglio’ con in gola ‘un maglio’?). Si ‘mascariarebbe fumistaristicamente’ in siffatto modo una persona -si badi: l’ ‘ultima testa pensante’ di un PD ‘Ancien Régime politicus sed culturalis’, strutturato, che la ‘diversamente brutta’ (essendolo veramente, ma se lo si dicesse e lo si confermasse, in senso compiuto, per di più affermando la verità) la (‘non’?) signorina ‘Elena Schlein’ giungerebbe, mendacemente ad adontarsi, poiché le sue cataratte e i di ella relativi specchi – quelli che si trova tra la Camera dei Deputati, laddove mi appare ‘abusiva’ e financo quelli di casa sua (comprata con speculazioni finanziare del suo padre genitoriale?)- asserivo tal costei, proprio gente alla Fassino, non li sopporta affatto”, scrive.

“Siccome sono malizioso, epperciò ‘costantemente prossimo alla verità’, temo che il buon Fassino -lontano da me culturalmente, ideologicamente e ideologicamente- sia vittima di ‘imboscata mediatica e giudiziaria’: d’altronde lo abbiamo ‘visto’ cosa accaduto a gente con responsabilità eguali, dal punto di vista ‘governativo-dicasteriale, cioè Giovanni Conso, Alfredo Biondi, Filippo Mancuso, Ottaviano Del Turco e Clemente Mastella (quest’ultimo, persino con coniuge, figli, consuoceri ed intero Partito Politico, quasi fossimo, a metà strada tra l’URSS stalinista e l’Iran komeynista, ‘divelto ed infangato, salvo poi, vedersi lui con tutti, prosciolto, circa accuse grottesche ed infondate)”.

“Abbiate pazienza -lasciando stare ‘l’omonimo Francesco’- ma si sappia, avverso voi ‘pisciaturicoli inquisitori’ (per di più, ‘da strapazzo, irrisolti, complessati, moralisti ed altro di negativo ancora’), come e quanto la vita sia un insieme di forze e debolezze, lucidità e distrazione, laddove chiunque può ‘sbagliare’, epperò solo agli inquisitori emorroidali (stipati nelle varie Procure?), nessuno può contestate chicchessia circa chicchecosa -…e ve ne sarebbero soggetti (ma persino ‘soggettoni, oggetto ed oggetoni’!)- al netto della ‘indegna’ Cortina fumogena di giornalai, i quali a loro volta si spacciano per presunti, eppure giammai veri o autentici, ‘Premi Pulitzer'”, si legge ancora.

“Tutti costoro, sonoramente, realisticamente e da me indomitamente, sarebbero invitati (e magari, ce li accompagno pure) ‘ad andar a quer Paese’, ben decantato da Alberto Sordi (umorista più fine e ‘maggiormente grande’, rispetto all’accattonistico e disdicevolmente pregiudicato Beppe Grillo o a quel tipo ‘complessato’ alla Marco Travaglio…pure lui, con ‘pendenze giudiziarie, in luogo, al sottoscritto che allega, diversamente da tal costoro, il proprio certificato penale, ovviamente ‘nullo’, rispetto a simili entrambi succitati)”.

“E se osassero replicarmi, prima di andargli ‘a sputare in faccia sotto casa’, aprissero un pubblico dibattito, in cui si permettesse a me, al pari di tale ‘culturame pseudopensieristico’, di esporre le mie opinioni sul solito ‘Fatt(accio) Quotidiano’, con annesso e relativa ‘ovviamente ad esso- ‘al qaida’ (in arabo vuol dire network, cioè rete, perciò nessuno voglia addebitarmi arbitrariamente reati, poiché in primis me ne strafotto, in secundis utilizzo la lingua originale, poiché conosco meglio di tanti, gli idiomi stranieri). Disse Totò, non Riina bensì de Curtis: “ho detto tutto!”, si chiude la nota.

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