Messina, gli intellettuali miopi: se l’isola diventa l’unico parametro per la qualità della vita

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Accorinti e gli assessori designatiChi scrive ha poca dimestichezza con le petizioni. Groucho Marx si esprimeva in maniera serafica: “Non vorrei far parte di un club che accettasse fra i suoi soci uno come me”. Di là dalla citazione istrionica, non sono convinto che la “quantità” delle persone raccolte attorno ad un progetto riveli ipso facto la “qualità” del progetto medesimo. Temo, in tutta franchezza, la demagogia della Repubblica da Salotto, la pretesa di dare risposte semplici a problemi quanto mai complessi.

Non ho pertanto firmato manifesti in favore dell’isola pedonale, non ho sottoscritto impegni, né ho lanciato guerre sante. Mi sono limitato ad esercitare i diritti del consumatore: ho percorso la via dei Mille senza paraocchi, ho comprato qualche souvenir all’occorrenza e secondo le leggi del mercato, valutando il rapporto qualità/prezzo e la convenienza dei prodotti. Potrà sembrare banale, ma in tempi di crisi, se ci estraniamo un attimo dall’isterismo cittadino, forse questa è la via migliore per abbracciare il buon senso che regola la vita delle comunità sane.

Sulla base di quanto detto, ho assistito con incredulità alle sollecitazioni pro-isola provenienti dal sedicente mondo “intellettuale”. Devo essermi perso qualcosa. Riassumo sia per comodità del lettore, sia per scongiurare il rischio di un TSO prematuro ai danni del sottoscritto: 1) Messina rischia il dissesto finanziario e giusto ieri Zaccone ha denunciato i clamorosi ritardi della Giunta rispetto alle scadenze fissate dal Collegio dei Revisori;Isola Cairoli 2) a fine mese potrebbe scoppiare un’emergenza sanitaria con la chiusura congiunta delle discariche di Mazzarrà Sant’Andrea e Motta S. Anastasia; 3) l’Amam eroga acqua a fasi alterne, lasciando il centro cittadino all’asciutto per giorni e il calo delle fonti di Fiumefreddo induce al pessimismo, tanto che gli esperti parlano di un ritorno alla normalità non prima di Ottobre; 4) sul polo neonatale la decisione adottata legittimamente dal direttore generale Vullo ha nei fatti prodotto un danno alla zona nord della città, un cortocircuito sul tema del diritto alla salute: il primo punto nascita per prossimità territoriale, quello del Piemonte, è a 30 minuti di strada – proiezione generosa – oltreché perennemente affollato; 5) fra le città del Meridione, la nostra ridente realtà si distingue per alta inflazione e per altissima disoccupazione giovanile. Premesso tutto ciò, gli intellettuali pensano all’isola?

Ora, che razza di città è quella in cui la massa critica dei maître à penser viene esercitata per pedonalizzare un’area e non per i mancati servizi erogati dal Comune e dalle sue partecipate? Che razza di città è quella che accetta una condizione simile di degrado, malgrado ogni tassa sfiori il massimale consentito a termini di legge? Sono trascorsi 14 mesi dall’elezione di Accorinti: possibile che ancora oggi si accetti il gioco manicheo della contrapposizione sterile, o con lui o contro di lui, a dispetto dei problemi reali che gravano sui messinesi?

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