Quando Reggio si chiamava Aschena

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Di Diego Quattrone. La Bibbia narra che dopo il diluvio universale la terra venne colonizzata per un’altra volta.

Genesi 10 elenca i discendenti di Noè e le terre che furono colonizzate.

Lo storico Ebraico del I secolo Giuseppe Flavio nel suo testo Antichità Giudaiche, che può essere interpretato come una sua edizione delle vicende della Bibbia ebraica, aggiunge dei particolari.

Uno dei discendenti di Noè passò da Reggio Calabria, da cui deriva il nome della reggina via Aschenez.

Di recente mi sono imbattuto in un testo, ”Croniche et antichità di Calabria”

Che aggiunge ulteriori particolari alla vicenda e cita altre fonti che la confermano.

Riporto di seguito quanto narra ( i testi sono stati leggermente modificati per renderli meglio leggibili).

Avendo inteso Gomer ( figlio di Iafet , figlio di Noè ) le cose grandi che aveva fatto Iddio ( il diluvio universale) ed il miracoloso modo col quale furono liberati dal diluvio , un’arca fatta di legno, meditò di costruire delle piccole arche per navigare i mari , alle stesso modo come si fece ai tempi del diluvio.

E volendo concretizzare il suo pensiero, in breve tempo fece alcune barche di legno, pulite e chiuse nelle fessure con bitume e pegola  ,appunto come furono chiuse le fessure dell’arca del vecchio Noè e con quelle incominciò a navigare il  mare e insegno a navigare ai suoi figlioli.

In quel tempo Gomer navigando vide molte isole nelle parti orientali, dove per la bellezza dei paesi lasciò molti dei suoi figli ivi ad abitare.

Immaginando dopo che molti bei paesi si sarebbero trovati nelle parti di occidente, armò un certo numero di navigli sul quale fece salire Aschenez con molti uomini e donne della sua famiglia.

Navigò Aschenez verso le parti d’occidente e dopo lunga navigazione

Giunse a prendere parte in quella ultima parte d’italia, dove è oggi fabbricata la nobilissima città di Reggio.

Piacque il paese a tutta la famiglia di Asckenez, e per non fare più lungo viaggio tra le pericolose tempeste del mare, decise di fare lì la sua abitazione.

Che per la fastosissima amenità del paese si innamorò tutta la famiglia, la qual cosa li spinse a fermarsi ben volentieri.

Pareva il paese bellissimo, sia dalla parte della terra che dalla parte del mare.

Perché da terra si ammirava un paese di una bellezza incredibile, come si può ammirare anche oggi.

Tanto fu compiaciuto Aschenez,   che con la sua famiglia decise di abitare qui, per cui formò a guisa di tuguri pastorali, una piccolo villaggio, secondo la capacità della sua piccola  famiglia, e lo chiamò, secondo il suo nome Aschena e gli abitanti Aschenazi.

Dopo la morte di Aschenaz , moltiplicatasi la popolazione, Aschena si trasformo in una città , con castelli e “propognacoli” , come si conviene ad una città marittima, in quanto spesso è vittima degli assalti dei corsari.

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