Messina, bufera su Franza: “Sciotto ha rifiutato un’offerta di cessione”. Lui replica: “falso, lo denuncio!”

Messina, botta e risposta al veleno tra Franza e Sciotto: il primo svela un retroscena, il secondo replica attraverso una nota ufficiale

StrettoWeb

Caos a Messina. Botta e risposta al veleno tra il vecchio e il nuovo Presidente del massimo club calcistico peloritano. Quest’oggi Pietro Franza, ex patron ai tempi della Serie A, ha escluso un suo ritorno in società, ma ha anche svelato un recente: “un Franza-bis al Messina? Lo escludo. Non tornerò nel calcio in prima linea, il passato appartiene alla storia. Nell’attuale ruolo sarò sempre pronto a sostenere la squadra di calcio della mia città, aprendo alla possibilità che nuovi imprenditori possano interessarsi al club. A tal proposito, posso affermare che proprio di recente un gruppo ha presentato un’offerta per rilevare l’Acr Messina, mettendo sul piatto 2,5 milioni, ma la proposta è stata rifiutata dalla proprietà, le parole del massimo esponente di Sicindustria Messina.

La smentita

Non si è fatta attendere l’immediata replica da parte del club. “L’Acr Messina smentisce quanto affermato in data odierna da Pietro Franza, riguardo una fantomatica proposta di acquisto da 2,5 mln di euro della società sportiva da parte di un imprecisato gruppo imprenditoriale; proposta che, a suo dire, sarebbe stata respinta dal presidente Pietro Sciotto. Poiché si tratta di una notizia totalmente falsa e priva di fondamento, la proprietà dell’Acr Messina procederà a denunciare Pietro Franza nelle sedi giudiziarie opportune”.

Matteo Sciotto: “senza vergogna”

Oltre alla nota ufficiale della società, anche l’intervento social del fratello di Pietro Sciotto, Matteo: Il solito Pietro Franza parla del Messina calcio senza provare vergogna. Ha detto cose false e per questo chiederò a mio fratello Pietro, presidente dell’Acr Messina, di denunciarlo. Pietro Franza ricordati i danni che hai fatto nel calcio a Messina; credi che il tempo possa cancellare i tuoi capricci??? Sei sempre il solito”.

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