Da No Ponte a catastrofisti è un attimo: ora arriva l’allarme solastalgia

La nota stampa del comitato Titengostretto di Villa San Giovanni dopo la manifestazione del 18 maggio

StrettoWeb

Non abbiamo voluto farlo a caldo, sulla scorta dell’entusiasmo, ma all’indomani della manifestazione del 18 Maggio a Villa San Giovanni per dire NO al Ponte sullo stretto, il comitato Titengostretto esprime le sue considerazioni. La prima è un profondo senso di gratitudine per tutti quanti, hanno lavorato incessantemente nelle settimane precedenti per l’organizzazione: i laboratori a cielo aperto, la comunicazione, i rapporti con le istituzioni. Per tutte le associazioni, i movimenti i comitati, le sigle politiche e sindacali. Per i messinesi, i catanesi, i cosentini, i catanzaresi, i lametini, i reggini, tutti quelli che hanno fatto i chilometri anche dalla Val di Susa per esserci, colorati, festosi, ordinati“.

E’ quanto si legge in una nota stampa del comitato Titengostretto di Villa San Giovanni. La manifestazione del 18 maggio ha visto la protesta dei consueti No Ponte contro un’opera che, a ragion veduta, non solo è indispensabile ma è vitale per un territorio che non vede un vero progresso, sociale ed economico soprattutto, da tempo immemore. Un’opera per la quale, proprio per non lasciare nulla al caso, si è deciso di prendere ulteriore tempo prima dell’avvio dei lavori, al fine di rispondere alle esigenze di un territorio delicato. Nonostante questo, i No per partito preso, alla vigilia delle elezioni europee, aumentano. Perché la paura si sa, fa novanta.

La paura fa novanta

E quindi, come si spiega nella nota, alla manifestazione hanno partecipato “i Sindaci, Caminiti, Alessio, Tripodi, Fiorita, Repaci, Renato Accorinti, già sindaco di Messina, ancora i politici Angelo Bonelli, Sandro Ruotolo, Pasquale Tridico, Anna Laura Orrico, Mimmo Lucano, Giovanni Muraca. Con i cittadini, per i territori.
Questa manifestazione è stata una dimostrazione di partecipazione popolare e di esercizio del diritto di espressione del dissenso ad un’opera e ad un progetto che i cittadini non vogliono. Come abbiamo sentito ripetutamente durante i 2,8 Km di percorso, il Ponte sullo stretto è un’opera inutile e dannosa ed è stato dimostrato“.

“Gli studi di Antonino Risitano, Ingegnere di chiara fama fanno emergere il problema dei test sulla fatica dei cavi che sulla sponda calabrese dovrebbero essere ancorati su un’area interessata da una frattura del territorio, in località Forte Beleno.
Un’opera discussa e discutibile, il progetto più studiato al mondo che continua a produrre prescrizioni e richieste di integrazione di studi e prove, un progetto definitivo arretrato e carente che non chiarisce i costi e in cui il rapporto costi benefici non tiene in minima considerazione il costo sociale dei territori in cui avrà il maggiore impatto“, prosegue la nota, non tendendo ovviamente in considerazione i pareri nettamente opposti a quelli di Risitano.

La solastalgia

Non solo. Ora, per i No Ponte, anche il catastrofismo è diventato una moda. “Cantieri che divideranno le città per almeno un decennio – prosegue la nota –, divoreranno risorse e abbatteranno il livello della qualità della vita di tutti gli abitanti, espropri di terreni e abitazioni che continuiamo a sostenere con forza non sono pile di mattoni, particelle catastali, ma luoghi di vite! Nessuno finora sta seriamente considerando il danno esistenziale di un’infrastruttura che non ricade in area disabitata, al contrario! Il Professore di Pediatria, Giuseppe Magazzù ha posto l’attenzione sull’elevato rischio per la salute derivante dai cantieri e per quello, incombente, della solastalgia“, scrivono i No Ponte.

Ma cos’è la solastalgia? La parola è un neologismo, formata dalla parola latina sōlācium e della radice greca –algia, ovvero una forma di disagio emotivo o esistenziale causato dal cambiamento ambientale.

Manca solo l’Apocalisse

Per l’opera unica al mondo ci saremmo aspettati altro. Garanzie uniche al mondo, tutela per i territori ed i cittadini unici al mondo, livelli di sicurezza unici al mondo, studi e risultati unici al mondo, ma soprattutto una comunicazione unica al mondo. Niente di tutto questo ad oggi, era normale che la cittadinanza insorgesse e lo ha fatto nel migliore dei modi, chiedendo ascolto, dialogo e confronto, rivolgendosi alle istituzioni, agli esperti, ai professionisti, a tutti quanti da decenni si occupano di questa questione“, conclude il comunicato stampo nel quale manca solo la descrizione dell’Apocalisse, e il quadro è completo.

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