Cosenza, Viali si racconta: il futuro di Tutino e Gemmi, la rovesciata virale e il sogno Serie A

L'allenatore del Cosenza William Viali parla di Tutino, Gemmi, del sogno Serie A, della rovesciata diventata virale lo scorso anno

StrettoWeb

William Viali si racconta a gianlucadimarzio.com. L’allenatore del Cosenza parla dopo la seconda salvezza di fila conquistata in terra bruzia, ancora una volta da subentrato. Questa volta, però, ha un sapore diverso. Della consapevolezza, della tranquillità, anche per una squadra dal tasso tecnico più forte. “Ho ritrovato un Cosenza con un tasso tecnico più alto. Conoscendo la piazza ho capito che il poco entusiasmo era dovuto al fatto che si pensava di poter fare un campionato diverso”.

Il protagonista? Per forza lui: Gennaro Tutino. “Quando in B hai a disposizione un attaccante da 20 gol è tutto più facile. Ha fatto gol in rovesciata, al volo di tacco, su punizione. Fa gol più belli in partita che in allenamento. Credo che l’esempio eclatante sia il gol su punizione contro lo Spezia, le prova pochissimo in allenamento e mai forse ha fatto un gol del genere. Il presidente ha voglia di poter regalare alla città questa riconferma. Dipenderà da tanti aspetti, sarebbe fondamentale anche per dare un segnale di voler continuare a crescere“.

Il futuro di Tutino ma anche quello di Gemmi: “Dire quello che si ha dentro è la cosa più facile. Oggi la gente ha bisogno di un contatto diretto per non ingannare nessuno. Da quando sono tornato non ho mai avuto dubbi sul mio futuro. Non vedo l’ora che il direttore Gemmi riesca a trovare l’accordo con il presidente per cominciare a programmare. La telefonata di Gemmi, con cui ho condiviso un’esperienza fantastica nella passata stagione e a cui dovevo molto perché mi ha dato un’occasione in questa categoria in un momento difficile anche per lui, è determinante per costruire qualcosa di importante qui a Cosenza”.

Sono un lupo solitario. La natura del lupo è essere un capobranco. Lavorare a Cosenza e per il Cosenza ti porta a esserlo. Ma tendo a isolarmi dal contesto in cui vivo perché questa città ti cattura, ti prende. Ho la passione per le moto, dell’Harley Davidson. Mi fa staccare, quando finisco la stagione parto sempre con la mia moto. Ho girato l’Europa, mi basta mettere il casco, la musica all’interno e sono pronto per fare i chilometri. Mi isola da questo mondo”, aggiunge.

E non manca una battuta su quella rovesciata diventata virale su web e social l’anno scorso: “Non pensavo neanche che si fosse vista in tv. Invece i miei ragazzi nello spogliatoio mi mostravano i video, un po’ mi sono vergognato (ride, ndr)“. Infine, il sogno Serie A: “Il finale di campionato che abbiamo fatto ha riacceso l’entusiasmo. È giusto lasciar sognare la gente. Il presidente ha questa ambizione, sarà il settimo campionato in Serie B di fila. Un nono posto ti da entusiasmo, ma anche un po’ di amaro in bocca: possiamo programmare il futuro”.

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