L’Atalanta sul tetto d’Europa, la Reggina scomparsa. Eppure poco più di 10 anni fa…

Più di 10 anni fa Reggina e Atalanta si affrontavano per l'ultima volta, in Serie B e al Granillo. Oggi, quante differenze tra le due squadre...

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Sabato 19 febbraio 2011. Reggina-Atalanta 0-0. Stadio Granillo. Serie B. Poco più di 13 anni fa. Questo, ad oggi, l’ultimo confronto della storia tra amaranto e nerazzurri. Da lì, il buio, ma per i calabresi (a parte qualche annata felice). Per i bergamaschi, invece, un cammino in crescendo che li ha portati – ieri sera – ad alzare la prima Coppa europea della storia, in una serata magica.

Dallo spareggio all’ultimo incontro assoluto

Quanto cambia in oltre 10 anni. E potremmo dire anche in 20. Quel 2 giugno 2003, il destino di Reggina e Atalanta si mescola e fonde, tra speranze, gioie e pianti. Gioisce la Reggina, piange l’Atalanta. In quello stesso stadio che ora ospita il Liverpool. Nei dieci anni successivi, tra alti e bassi – soprattutto alti, per le piazze e storie dell’epoca – le due squadre tornano ad incrociarsi più volte. Fino a quel febbraio 2011, appunto. La Reggina era quella di Atzori con Bonazzoli, Tedesco e i giovanissimi Acerbi, Di Lorenzo e Viola. Dopo la negativa annata precedente, quella squadra partiva senza grandi promesse e nello scetticismo generale. Dall’altra parte, l’Atalanta appena retrocessa poteva contare sugli ex Barreto, Carmona e Ceravolo, sulla bandiera Cristiano Doni. Allenatore: Colantuono. Finì in parità. Così l’Atalanta mantenne il primato, la Reggina invece la 5ª posizione. A fine anno? Atalanta promossa, la Reggina sbatté sull’eurogol di Rigoni nella maledetta notte della semifinale playoff di Novara.

Il declino amaranto e i successi nerazzurri

E poi? E poi il declino per la Reggina e la grande ascesa per l’Atalanta. Da quella stagione, dal 2010, nelle quote societarie dell’Atalanta entra proprio Antonio Percassi – facoltoso, ambizioso e competente patron – che in pochi anni porta la squadra dal recitare un ruolo da provinciale al recitare un ruolo da big. Raggiunta la Serie A, e la salvezza per qualche anno di fila, l’asticella si alza sempre di più, fino alla scelta Gasperini, alla prima storica qualificazione in Champions, alla semifinale sfiorata in piena pandemia, alle due finali di Coppa Italia e al trionfo pazzesco di ieri sera con il 3-0 al Bayer Leverkusen grazie alla splendida tripletta di Lookman, per la prima Europa League della storia.

Le differenze oggi

Sul fronte Reggina, invece, è storia nota. Il primo fallimento, la ripartenza difficile e tribolata, gli anni di continue umiliazioni, il secondo fallimento sventato in extremis dall’arrivo di Gallo, l’illusione Saladini, i playoff con Pippo Inzaghi prima della mancata ammissione e il terzo fallimento in otto anni. Oggi la Reggio Calabria calcistica fa fatica persino in Serie D, non riesce a vincere due gare su due col San Luca, perde in casa con il Sant’Agata di Militello e il Real Casalnuovo. L’Atalanta, invece, domina e strapazza il Liverpool e arriva sulla vetta d’Europa. Quanto cambia in poco più di 10 anni…

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