Ponte sullo Stretto, la concessionaria risponde punto punto alle fandonie dei ‘No’

La Società Stretto di Messina, concessionaria della realizzazione del Ponte sullo Stretto, replica punto punto all’ennesima delirante e farneticante esternazione di un movimento ‘No Ponte’

StrettoWeb

Con una nota stampa molto dettagliata e approfondita, la Società Stretto di Messina, concessionaria della realizzazione del Ponte sullo Stretto, replica punto punto all’ennesima delirante e farneticante esternazione di un movimento ‘No Ponte’, e nello specifico l’AssociazioneInvece del Ponte”, che ha diffuso una serie di considerazioni rivelatesi totalmente false, infondate e anti scientifiche.

Di seguito tutti i dettagli con le farneticazioni dei No Ponte e le specifiche risposte della Società Stretto di Messina:

Associazione “Invece del ponte”:

L’analisi costi benefici del ponte sullo Stretto è metodologicamente sbagliata e i suoi risultati sono falsati da errori di impostazione, modalità di calcolo, omissioni o contraddizioni. Quindi la valutazione dell’opera è errata e fuorviante”. Secondo i promotori dell’analisi, per calcolarne i benefici, lo scenario del ponte è stato confrontato con l’esistente supponendo zero interventi (scenario controfattuale “Do Nothing”). Questo è sbagliato: la Banca europea degli investimenti spiega che questo controfattuale va bene per gli investimenti “incrementali” (es. ampliare una strada esistente), non per gli investimenti “aggiuntivi” o “alternativi”. E, sempre secondo la Bei, questo errore sovrastima i benefici”.

Risponde Stretto di Messina:

“La soluzione di progetto comprende tutti gli interventi progettati e approvati, sia per nel settore ferroviario (nuove linee AV in Calabria e Sicilia) sia marittimo (es. porto Tremestieri). Inoltre sono stati previsti gli efficientamenti energetici conseguenti alle nuove normative per tutti i tipi di trasporto. Quindi l’affermazione fatta è materialmente errata”.

Associazione “Invece del ponte”:

“E’ irrealistica l’ipotesi che la struttura sostituirà interamente il traghettamento, perché una parte non irrilevante di passeggeri continuerà a usare le navi. Quindi la domanda del ponte è sovradimensionata, mentre il “risparmio del tempo” (la cui ricaduta è calcolata in 8,9 miliardi) è molto sovrastimato per almeno 2,5-3,5 miliardi”.

Risponde Stretto di Messina:

“La decisione delle autorità locali, di spostare tutto il traffico gommato al porto di Tremestieri allunga di molto la tratta marittima da percorrere e quindi il costo di produzione del collegamento e il tempo necessario per compierlo. Lo studio di traffico ha mostrato che l’attraversamento via mare sarebbe ampiamente perdente rispetto all’uso del ponte, nell’ipotesi che il traghettamento dovesse coprire con il cash flow generato dal transito i costi di gestione ed esercizio”.

Associazione “Invece del ponte”:

“Anche il “beneficio occupazionale” è calcolato in modo omissivo o contraddittorio. Per gli 8 anni di lavorazione si stima nuova occupazione per 540 milioni di euro fino al 2032: circa 2.600 lavoratori/anno. Però l”analisi costi benefici vale fino al 2062 e suppone che tutti i servizi traghetto vengano soppressi. Almeno 1.200 posti di lavoro cancellati dal 2032 e l’occupazione perduta non è compensata dai lavoratori della gestione e manutenzione del ponte. Il “beneficio occupazionale” diventa negativo per un valore compreso fra 4,7 milioni e 1,2 miliardi, con perdita di “beneficio” compresa fra 550 milioni e 1,7 miliardi”.

Risponde Stretto di Messina:

“Chi scrive non sa che nella analisi costi benefici il lavoro è un costo e non un beneficio. Un “costo” è una risorsa sottratta ad un uso alternativo. Per questo nel calcolo dei costi è stato sottratto, nella fase di costruzione, la quota di personale oggi inoccupato che si prevede di far lavorare, perché non sarebbe sottratta ad un uso alternativo”.

“In tutti i paesi dove sono stati realizzati grandi collegamenti alternativi ai servizi di traghettamento, la riprotezione del personale marittimo è stata adeguatamente gestita e risolta con un’opportuna pianificazione degli interventi di riconversione e riallocazione delle risorse nell’arco del periodo di costruzione. Nel caso del ponte sullo Stretto il personale potrà essere assorbito per la manutenzione e il monitoraggio dell’opera. Inoltre, esistono numerose possibilità di reimpiego dei traghetti su rotte alternative come le isole o indotte dai flussi turistici generati dal ponte. Infatti la presenza di una grande opera di ingegneria attira turisti interessati a vederla da vicino: ad esempio, il Golden Gate di San Francisco attiva un importante traffico di battelli a scopo turistico”.

“Nell’ambito della pianificazione vanno anche sottolineate le nuove iniziative economiche, derivanti dalla realizzazione del ponte, che offriranno opportunità tali da garantire una ulteriore positiva riallocazione del personale dei traghetti”. 

Associazione “Invece del ponte”:

“Il “risparmio ambientale” è mal calcolato e il risparmio sull’ipotesi “senza ponte” si riduce di molto. Il parametro di 800 euro/tonnellata per valutare l’impatto del CO2 è irrealistico e usato per ben altri tipi di analisi”. 

Risponde Stretto di Messina:

“Il parametro utilizzato è espressamente indicato per l’esecuzione delle analisi costi benefici dalla “Guida tecnica per la valutazione dell’impatto climatico delle infrastrutture”. Si ricorda che l’ACB è stata svolta seguendo le linee guida europee e nazionali:

– Linee guida operative per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche – settore ferroviario (26/10/2021)

– Linee guida operative per la valutazione degli investimenti in opere pubbliche – settore stradale (7/7/2022)

– “EU Grants:  CINEA Guide on economic appraisal for CEF-T Transport Projects”.

Associazione “Invece del ponte”:

Lo stesso “costo di investimento” non è chiaro: da 13,5 miliardi si passa a 12,9 e nella tabella finale diventa 12 miliardi.

Risponde Stretto di Messina:

“Un dato è la somma dei costi che saranno sostenuti (13,5), l’altro è il “valore attuale” di questi costi, che si distribuiscono nel tempo: è noto a tutti che 1.000 euro oggi sono cosa diversa di 1.000 euro fra cinque anni. Per questo l’analisi costi benefici, utilizzando la matematica finanziaria, “sconta” i valori futuri, sia per i costi che per i benefici”.

Associazione “Invece del ponte”:

“Non sono calcolati altri effetti esterni, come i riflessi negativi sul traffico navale da/verso Gioia Tauro e Sicilia”. 

Risponde Stretto di Messina:

“Non ci saranno effetti sul traffico navale, perché l’altezza del ponte risponde alle norme internazionali. Riducendo il traffico dei traghetti che attraversano lo Stretto si avrà invece una maggiore facilità e sicurezza di attraversamento in direzione sud-nord”.

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