Villa San Giovanni, neonata abbandonata sugli scogli: trovata morta da un pescatore

Villa San Giovanni, una bimba appena nata è stata abbandonata sugli scogli: ritrovata da un pescatore questa mattina

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Villa San Giovanni, le immagini del ritrovamento della neonata abbandonata tra gli scogli
StrettoWeb

Orrore questa mattina a Villa San Giovanni dove un pescatore ha trovato sugli scogli della darsena di Pezzo il corpo di una neonata, con il cordone ombelicale, abbandonata all’interno di uno zainetto. La neonata è visibilmente straniera in base ai lineamenti, al colore della pelle e ad un velo caratteristico dei Paesi extraeuropei.

Sul posto la Polizia Scientifica, la Squadra Mobile e gli agenti del Commissariato di Villa San Giovanni, che hanno già intrapreso le indagini del caso (a corredo dell’articolo le immagini dal video del nostro Graziano Tomarchio, sul posto). E’ intervenuto anche il medico legale per gli accertamenti del caso.

Neonata morta e gettata in mare a Villa San Giovanni, il garante Marziale: “degrado sociale non giustifica spietatezza”

A nessuno è dato trarre conclusioni sul “come?” e “perché?” una neonata sia stata trovata priva di vita, con ancora il cordone ombelicale attaccato, tra gli scogli del mare di Villa San Giovanni. Ogni congettura sarebbe arbitraria, generica e soprattutto mancherebbe di rispetto alle autorità inquirenti. Ciò che invece va detto è che l’episodio desta raccapriccio e non dovrebbe mai accadere”: è quanto dichiara il sociologo Antonio Marziale, Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria.

“A chiunque potrà venire in mente di inquadrare questa morte entro il perimetro di un contesto di degrado sociale, ma ciò – evidenzia il Garante – non basta a giustificare in alcun modo la mancanza di pietas, anzi denota spietatezza nel modo di disfarsi, ponendo il corpicino in una busta di plastica a sua volta contenuta in uno zaino. Ciò è davvero inaccettabile”.

Per Marziale: “Che la bambina sia morta prima o dopo essere gettata in mare lo dirà l’autopsia, ma in entrambi i casi la verità è difficilissima da accettare, perché indicativa di una cultura opposta al rispetto della vita umana”.

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