Reggio Calabria, il Circolo Culturale “L’Agorà” ricorda Franz Kafka

Lunedì 3 giugno sarà disponibile la conversazione avente come tema "1924-2024: nel centenario della morte di Franz Kafka"

StrettoWeb

Il Circolo Culturale “L’Agorà” organizza una giornata di studi sul tema “1924-2024: nel centenario della morte di Franz Kafka”. Il nuovo incontro, predisposto dall’associazione reggina, ha registrato la presenza del Vice presidente del sodalizio organizzatore Antonino Megali.

L’aggettivo “kafkiano”, entrato a far parte del linguaggio comune, fa riferimento ad un tratto caratteristico delle opere più importanti dello scrittore boemo Kafka , cioè quello di descrivere situazioni assurde o surreali in cui i protagonisti precipitano improvvisamente e senza alcun motivo apparente, una caratteristica narrativa che rispecchia le angosce e le contraddizioni profonde dell’autore. Il grande romanzo della produzione kafkiana, è stato per la maggior parte composto tra il 1914 ed il 1915, e sottoposto a continue revisioni fino al 1917. L’opera è composta di dieci capitoli, ordinati secondo la volontà dell’autore ma, benché provvisto del capitolo finale è da considerarsi incompiuto in quanto lacunoso.

Dopo la morte di Kafka, Max Brod si occupa di riordinarlo, colmando le parti mancanti, per darlo alle stampe, considerandolo la punta più elevata della produzione letteraria dall’amico.Il romanzo racconta la storia di Josef K. un impiegato di banca che, nel giorno del suo trentesimo compleanno, viene svegliato da due uomini che lo dichiarano in arresto. Il protagonista scopre quindi, improvvisamente, di essere sotto processo per non si sa bene quale crimine, e altrettanto oscuri si rivelano essere le dinamiche giudiziarie che non saranno mai chiarite.Il capo d’accusa continua ad essere sconosciuto anche quando Josef K. viene chiamato a deporre, e nemmeno la mossa di nominare un avvocato difensore riesce a fare luce sui motivi e le dinamiche del processo, che si conclude con una sentenza di condanna a morte.

Durante tutto lo svolgersi della vicenda Kafka non dà mai alcun punto di riferimento al lettore, alcun appiglio per capire la situazione in cui ha lanciato il protagonista, contribuendo all’immedesimazione del lettore e ad accrescere il suo senso di angoscia e smarrimento, lanciandolo in una dimensione da incubo, in cui si trova imprigionato negli incomprensibili cavilli burocratici di un’entità oscura e inconoscibile.

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