Acquisito il marchio, e in attesa di ufficializzare la rivoluzione tecnica e il cambio denominazione (“entro metà luglio”), tra i temi caldi in casa Reggina c’è sicuramente il Sant’Agata. La società di Ballarino è stata l’unica a presentare la manifestazione d’interesse, in ATI, con l’azienda Soseteg. Adesso seguiranno tutta una serie di passaggi burocratici che porteranno poi alla decisione del Sindaco: sarà lui a decidere per l’affidamento diretto, per il bando o per altro, dopo che la Commissione valuterà la bontà della proposta.
Al netto delle certezze quasi assolute percepite dall’ambiente, qualche giorno fa abbiamo scritto che l’assegnazione non è fatto scontato e automatico, ma soprattutto non è imminente. Intanto il club, per bocca del dirigente Giuseppe Praticò – prossimo alla promozione a Direttore Generale – ai microfoni di Video Touring ha parlato proprio del centro sportivo e delle idee future, che non riguarderebbero solo il calcio.
Le idee
“Abbiamo presentato questa manifestazione d’interesse, a breve ci sarà una Commissione che valuterà il progetto presentato in ATI con la Soseteg e che prevede rifacimento e ristrutturazione del centro sportivo senza alterarne la struttura di base. Per noi – ha detto ancora Praticò – è lo strumento per sviluppare il progetto calcio, perché il Sant’Agata è calcio. Ma noi dobbiamo portare avanti anche il centro sportivo come un punto d’incontro, un punto di socialità, inclusione, formazione e dove si possa parlare di cultura, e non solo calcistica, ma anche formazione dei manager sportivi. O di formazione per i giovani giocatori, o anche quelli giovanissimi, basti pensare alla scuola calcio. Oppure pensare anche di abbinare l’allenamento al doposcuola. Ovviamente per fare questo è necessario che la struttura venga rivista”.
“Qualora dovessimo avere in concessione il centro sportivo – ha aggiunto – ci sono una marea di iniziative. Dalla scuola calcio amaranto alla Club House, passando per progetti riguardanti l’inclusione. Ma anche pensare di mettere a disposizione i campi per le scuole. E poi sicuramente una cosa bella sarebbe quella di ricreare un Museo della storia della Reggina”. Sulla denominazione, Praticò fissa i tempi: “il 15 luglio ci chiameremo Reggina”.