Anche a Reggio Calabria si celebra la Giornata Nazionale dei Carabinieri

Oggi si celebra in tutta Italia la Giornata Nazionale dell'Arma dei Carabinieri

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Oggi, 5 giugno 2024, si celebra in tutta Italia la Giornata Nazionale dell’Arma dei Carabinieri. A Reggio Calabria una serie di eventi volti a rifletterne i valori fondamentali e rafforzare ulteriormente il legame con la comunità e l’Arma.

210° Anniversario di fondazione dell’arma dei Carabinieri, le parole del Comandante Provinciale di Reggio Calabria Gen.B.Cesario Totaro

“Autorità, gentili ospiti, carabinieri di ogni ordine e grado, dipendenti civili della difesa, rappresentanti delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari e dell’associazione Nazionale Carabinieri, desidero innanzitutto rivolgere, a nome di tutti i Carabinieri della provincia di Reggio Calabria e mio personale, un grato saluto per essere oggi qui con noi, perché la Vostra presenza conferisce particolare solennità a questa semplice ma significativa cerimonia in occasione del 210° anniversario di fondazione dell’arma dei Carabinieri.

Viene spontaneo chiedersi quale sia l’elisir di lunga vita di questa istituzione bicentenaria. Fra i tanti tasselli che la sorreggono e la orientano a distanza di tanti anni vi è sicuramente la bussola dell’etica con i suoi 4 punti cardinali: la militarità, la competenza, il coraggio e l’umiltà.

Il termine militarità, un tempo forse evocativo solo di law & order, oggi rappresenta il fedele custode dei valori che sono alla base di questa Istituzione ultracentenaria, primi fra tutti l’ordine e l’armonia che ogni presidio dell’arma concorre a garantire nella gestione delle dinamiche relazionali tra individui e pubblici poteri all’interno delle singole comunità.

Da sempre l’Arma dei Carabinieri, per la sua funzione di prevenzione e rassicurazione sociale, si avvale di una fitta rete di Comandi Stazioni che, specie nei centri più piccoli, rappresentano l’unico presidio di riferimento per la cittadinanza, simbolo di legalità e di visibile presenza dello Stato, in grado di porsi in ascolto delle persone per coglierne le preoccupazioni e soddisfarne i bisogni emergenti.

Non a caso lo scorso 16 settembre Papa Francesco, in occasione dell’incontro per gli 80 anni del sacrificio di Salvo D’Acquisto, ha detto che i Carabinieri “non sono chiamati solo a fare il proprio dovere”, ma hanno una grande missione: quella di rendere più “giusta e umana la società”. Chiunque indossi questa uniforme porta il peso di questa responsabilità.

Una missione svolta con competenza, secondo punto cardinale dell’etica nell’arma.

Gli equilibri in qualunque comunità si reggono sull’impegno di ciascuno e, in particolare, di chi guida, chi governa, chi esercita un qualsiasi potere purché lo faccia con competenza, requisito raggiungibile solo attraverso un’adeguata formazione, che miri a uno sviluppo integrale e ininterrotto dell’uomo, quale sintesi fra le capacità tecnico-scientifiche e il culto dei valori.

Ma per uno sviluppo integrale occorre una formazione integrale, basata sul valore dell’essere più che dell’apparire, quel ESSE QUAM VIDERI dalle radici nobili e antiche a cui aveva fatto riferimento Cicerone e, ancor prima, Eschilo, entrambi ironici nel denunciare – millenni orsono – la tendenza degli uomini a voler competere, per quanto attiene alla virtù, in apparenza piuttosto che in sostanza.

È un campo di azione vasto in cui può sopraggiungere lo scoramento, oggi ancor più di ieri, nell’attuale stravolgimento antropologico. Per farvi fronte occorre l’impegno costante nella consapevolezza che quello che è stato realizzato è sempre troppo poco rispetto a quello che resta ancora da fare.

Una formazione che è “tradizione” di una memoria fatta di gesti di semplicità, solidarietà, umiltà, che hanno saputo cambiare la storia della lotta alla criminalità e al terrorismo in ordine e sicurezza pubblica, facendo appello – come ebbe modo di dire il Presidente Scalfaro alcuni anni orsono – non solo ad atti di eroismo, bensì ricorrendo al coraggio quotidiano delle piccole azioni, altro pilastro dell’etica del Carabiniere.

Dal 6 novembre 1860, data della costituzione del primo presidio dell’arma a Reggio Calabria, all’epoca composto da 30 militari al comando di un Ufficiale, molte gocce purpuree sono state versate a salvaguardia della libertà e della giustizia in questa terra, spesso considerata di frontiera.

Ma se quello che facciamo è solo una goccia nell’oceano, mi vien da pensare che l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo.

Ecco perché da oltre due secoli l’Arma si prodiga con umiltà, per garantire l’espletamento dei servizi istituzionali, in particolare quelli di prossimità.

Umiltà e prossimità, due qualità tanto rare quanto imprescindibili del nostro essere e del nostro agire, che la gente ci riconosce e a cui non rinuncia ininterrottamente da oltre due secoli, ma ancor più al giorno d’oggi, in cui la trasgressività dei comportamenti sociali, le apprensioni economiche e, non ultima, la pervasività della ‘ndrangheta condizionano la percezione della sicurezza e la coesione sociale.

Non una umiltà fondata su un generico buonismo o su una presunzione di sé, bensì l’umiltà propria di chi sa di non potercela fare da solo. Di chi sa di essere chiamato a un compito arduo: ma chiamato, e per questo accompagnato.

Accompagnati da coloro ai quali è stata affidata la nostra stessa missione, nonché dall’autorità giudiziaria, da sempre al nostro fianco, ma anche da tutti quei servizi orientati all’inclusione, al superamento dello scarto, per essere quotidianamente di supporto ai più fragili, per garantire la protezione alle vittime di ogni genere di violenza, l’accoglienza ai profughi, il soccorso nelle emergenze e nelle calamità naturali, nella consapevolezza che “da soli si va più veloci ma insieme si va più lontano”.

È, dunque, per questa ragione che siamo particolarmente lieti quest’oggi di condividere questo momento con la gente che anima queste comunità, a cominciare dai loro primi cittadini che ringrazio per essere oggi qui con noi e ai quali dico: tenetevi strette le Vostre Stazioni Carabinieri!

Questa lieta ricorrenza, che rappresenta per tutti noi Carabinieri sempre un momento di festa, ancorché dai toni sobri e contenuti, com’è nella nostra tradizione, è altresì l’occasione per ricordare i Carabinieri che hanno onorato il giuramento con coraggio e dedizione, fino all’estremo sacrificio; in particolare quest’oggi commemoriamo i martiri[1] di Fiesole che 80 anni fa, il 12 agosto 1944, immolarono coscientemente la propria vita per salvare quella di dieci cittadini, poco prima di essere fucilati dall’occupante tedesco[2].

Ancor oggi l’impegno richiesto è intensissimo, e ad esso resta connaturato un elevato rischio per gli operatori; tant’è che nell’anno appena trascorso, 10 colleghi sono stati feriti nell’espletamento del servizio.

So bene che non può esserci compensazione tra le statistiche criminali e la rilevanza del nostro impegno, che è complementare a quello delle altre Forze di polizia, tuttavia, solo nell’ultimo anno, i Carabinieri hanno tratto in arresto 1.129 persone di cui 38 per associazione di tipo mafioso, con la cattura di 9 latitanti[3] e oltre 35milioni e 800mila euro di beni sequestrati e confiscati, perseguendo nell’ultimo triennio il 71%[4] di tutti i reati denunciati e scoprendo il 72%[5] dei casi risolti da tutte le Forze dell’ordine nella provincia.

Ogni giorno oltre 167 pattuglie operano per la prevenzione e in media 33[6] uomini sono impegnati nell’ordine Pubblico, nel contesto dell’architettura funzionale offerta dal modello di coordinamento delle Forze di polizia.

“Dappertutto e rasoterra”[7], talvolta “estirpando e non semplicemente tosando” come direbbe don Ciotti, i nostri Reparti territoriali hanno aderito alle puntuali esigenze delle comunità, fornendo una fitta rete di protezione, in sinergia con i comparti di specialità affidati all’arma (salute, patrimonio culturale, lavoro, ambiente e agroalimentare), la cui elevata competenza è particolarmente cara agli italiani.

In particolare, l’Arma è stata chiamata a giocare un ruolo da top player per quanto attiene alla transizione ecologica, nell’era del rapporto critico tra uomo e risorse naturali.

I Carabinieri forestali reggini, che in qualità di polizia ambientale sono parte integrante del sistema di sicurezza nazionale, con le loro 107 unità garantiscono la prossimità ambientale in ambito provinciale.

In ambito internazionale, forniscono un contributo quali Caschi verdi per l’ambiente dell’unesco, per la protezione di siti riconosciuti patrimonio dell’umanità. A tal riguardo, a Sabaudia è stato avviato un Centro di eccellenza, a disposizione delle Nazioni Unite, per la formazione di operatori ambientali di diversi Paesi, specie nel continente africano.

La sicurezza, tuttavia, non si esaurisce nelle attività di contrasto e di prevenzione poiché essa – come ha più volte sottolineato il Ministro Piantedosi – è, prima di ogni cosa, un’aspettativa: l’aspirazione di ogni cittadino a godere di “uno spazio entro il quale…esercitare i propri diritti politici, civili, sociali ed economici”.

E l’Arma reggina, con i suoi 90 presidi territoriali e 21 forestali è parte garante di questo spazio.

Infine, mi rivolgo a voi, militari del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, perché sappiate farvi interpreti ancor più attenti dei bisogni della comunità, fornendo quel sostegno e quella vicinanza che da sempre l’Arma garantisce alla popolazione e dando risalto – in ogni relazione col cittadino – a quella disponibilità e a quella correttezza che rendono credibili anche la fermezza e la determinazione quando necessarie.

Sono certo che costituirete col Vostro quotidiano e silenzioso impegno un baluardo a tutela della sicurezza e della pacifica convivenza, corrispondendo all’impareggiabile credito di fiducia che i cittadini, da sempre, ci accordano e che, in fondo, resta la nostra più alta gratificazione.

Viva l’Italia!

Viva l’Arma dei Carabinieri!”

“[1] I Carabinieri Alberto La Rocca, Vittorio Mirandola e Fulvio Sbarretti.

[2] Avvinti nel medesimo anelito di libertà, dal settembre 1943 all’aprile 1945, caddero oltre 2.700 Carabinieri e altri 5.000 furono deportati nei campi di prigionia in Germania.

[3] Gioffrè, Mercuri, Strangio, Rocco, Bellocco, Sganga, Catania, Gutuman, Zappia.

[4] 32.817 Arma rispetto ai 46.224 totali.

[5] 9.713 Arma Territoriale e 1.731 Arma Forestale rispetto ai 15.892 totali.

[6] 12.010 militari impegnati in O.P. negli ultimi 12 mesi.

[7] Il riferimento è al titolo di un libro di Giuseppe De Rita, Presidente Onorario del CENSIS, che raccoglie le analisi annuali del centro dal 1967 al 2007″.

L’omaggio della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria

Il sindaco Falcomatà, insieme al vicesindaco del Comune Paolo Brunetti, hanno preso parte alle celebrazioni in piazza dell’Integrazione fra i Popoli In occasione dell’anniversario del 210° anno della fondazione dell’Arma dei Carabinieri, la Città Metropolitana ed il Comune di Reggio Calabria hanno preso parte al concerto dell’orchestra dei fiati “Francesco Cilea” ed alla cerimonia in armi organizzate dal Comando provinciale, guidato dal Generale Cesario Totaro, in Piazza dell’Integrazione fra i Popoli nel rione di Arghillà.

Nell’occasione, il sindaco Giuseppe Falcomatà ha voluto ringraziare gli uomini e le donne dell’Arma per il costante impegno profuso a garanzia dell’ordine del territorio e della sicurezza dei cittadini. Un pensiero è stato, quindi, riservato al sacrificio dei tanti carabinieri che hanno perso la vita nell’adempimento del proprio dovere ed alle loro famiglie. Alle celebrazioni, svoltesi negli ultimi tre giorni, ha partecipato anche il vicesindaco del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti.

Gli assessori Crea e Fedele a Reggio Calabria si congratulano con il maresciallo Barranco per l’encomio ricevuto

Gli assessori Angela Crea e Maria Fedele hanno partecipato alla cerimonia per i 210 anni della fondazione dell’Arma dei carabinieri, nel corso della quale il Maresciallo Superiore Salvatore Barranco ha ricevuto un encomio dello Stato per la sua guida della Stazione cittadina.

Fervido compiacimento e congratulazioni vivissime vengono espressi dai due amministratori che hanno rappresentato il Comune nella festa tenutasi a Reggio Calabria in mattinata, testimoniando al graduato dell’Arma anche i sentimenti di riconoscenza del sindaco Roy Biasi – impegnato nelle stesse ore in un incontro in una scuola con il vescovo Giuseppe Alberti – e dell’assessore alla Legalità, Massimo Grimaldi, delegato a partecipare a Roma alla benedizione dei simboli Mariani impartita dal Santo Padre.

Forniva – si legge nella motivazione dell’Encomio – determinante contributo ad articolata ed efficace manovra investigativa che consentiva di disvelare l’esistenza e l’operatività di due piazze di spaccio con ramificazioni in tutto il territorio della Piana di Gioia Tauro, documentando plurimi episodi di cessione di sostanze stupefacenti di varia tipologia“.

“Ha suscitato in noi un profondo onore la condivisione di questo momento solenne per l’Arma e personalmente intenso per il nostro Maresciallo – dichiarano congiuntamente gli assessori Crea e Fedele, delegati rispettivamente alla Pubblica istruzione e alla Cultura – certi di rappresentare anche il sentimento della stragrande maggioranza dei cittadini di Taurianova. La riconoscenza che abbiamo tributato ai Carabinieri, tramite la vicinanza al Maresciallo Superiore Barranco in questa giornata così  fausta, è il ribadito epilogo di anni e anni di collaborazione tanto nei progetti di promozione della cultura della Legalità, quanto per l’attuazione di uno degli indirizzi culturali preminenti fra quelli che si dipanano nell’anno di Taurianova Capitale del Libro, che vedono il Comune operare al fianco dei Carabinieri per quella rivoluzione delle coscienze che stiamo sollecitando e sostenendo a partire dalle giovani generazioni. Come già testimoniato in innumerevoli occasioni – concludono Crea e Fedele – condividiamo il messaggio di cui autorevolmente sono portatori in questo territorio il Generale di Brigata colonnello Cesario Totaro, il Colonnello Gianluca Migliozzi e il capitano Gaetano Borgese, al vertice rispettivamente del Comando provinciale, del Gruppo Gioia Tauro e della Compagnia di Taurianova, impegnati a trasmettere gli ideali di un’Arma che si fa di prossimità non solo per debellare il crimine, ma anche per stimolare la fiducia della popolazione”.

Oggi 5 Giugno si celebra la Giornata Nazionale Carabinieri
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