Reggio Calabria e il casereccio “Desert Storm” lungo il Calopinace

Reggio Calabria, la nota del Circolo Culturale L'Agorà

StrettoWeb

“Settembre 2022: una data evidenziata dai vari social network locali presenti nella rete, che in quella giornata riportavano a caratteri cubitali, e con enfasi epica, la liberazione della foce del torrente Calopinace da canneti ed altro. Quel resoconto, dai toni di bollettino di guerra, voleva riportare alla mente dell’immaginario collettivo, una conquista militare: canneti sradicati, gran parte della terra smossa ed ubicata più a valle e posizionata ai lati della foce che danno sul mare”. Lo afferma in una nota il Circolo Culturale L’Agorà.

“Una sorta di “Desert Storm” casereccia, dove invece della perdita di mezzi di trasporto e vite umane, in quella locale si registrava un bilancio, come riportato dagli organi di stampa, pari ad un finanziamento di quasi 47 mila euro assegnati al Comune di Reggio Calabria che aveva partecipato all’apposito bando della Città Metropolitana, per tre interventi (bonifica dei torrenti Calopinace, Annunziata e Malavenda)”.

“A distanza di due anni, non solo nella stessa argomentata area, girando per la Città, c’è capitato di vedere situazioni, per nulla edificanti, nel disinteresse di tutte le istituzioni. Inizieremo, con l’evidenziare, quanto si ripresenta alla foce del Calopinace e lungo gli argini dello stesso, dove cominciano a spuntare le prime sterpaglie, canneti e piante varie”.

“A quando la nuova “operazione militare”, indirizzata a pianificare nuovi interventi rivolti alla bonifica dell’area in argomento? Cosa ne pensano gli ambientalisti, i vari Comitati di Quartiere e la Consulta ad acta di Palazzo San Giorgio? Non vorremmo, che si verificasse, quanto già visto in passato e, come riproposto nel video che segue, addolcito da una colta voce della cultura italiana, quella con la lettera C maiuscola, che rimanda alla selva oscura dantesca. Quanto c’è di oscuro in questa “Desert Storm” casareccia?”.

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