Papa Francesco al G7 in Puglia: “per la pace serve una buona politica”

"Può funzionare il mondo senza politica? Può trovare una via efficace verso la fraternità universale e la pace sociale senza una buona politica? La nostra risposta a queste ultime domande è: no"

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Papa Francesco sta partecipando al G7 in Puglia. Bergoglio ai grandi della Terra chiede “una buona politica per la pace”. “Può funzionare il mondo senza politica? Può trovare una via efficace verso la fraternità universale e la pace sociale senza una buona politica? La nostra risposta a queste ultime domande è: no! La politica serve!”, afferma il Papa nel discorso citando testualmente la sua Enciclica Fratelli Tutti.

Il Papa sottolinea l’importanza della “sana politica” per “guardare con speranza e fiducia al nostro avvenire”. “La società mondiale ha gravi carenze strutturali che non si risolvono con rattoppi o soluzioni veloci meramente occasionali. Dobbiamo andare alla radice. Ci sono cose che devono essere cambiate con reimpostazioni di fondo e trasformazioni importanti. Solo una sana politica potrebbe averne la guida, coinvolgendo i più diversi settori e i più vari saperi”.

“Sembra che si stia perdendo il valore e il profondo significato di una delle categorie fondamentali dell’Occidente: la categoria di persona umana”, afferma il Papa nel discorso consegnato al G7 e in parte letto a Borgo Egnazia. “In questa stagione in cui i programmi di intelligenza artificiale interrogano l’essere umano e il suo agire, proprio la debolezza dell’ethos connesso alla percezione del valore e della dignità della persona umana rischia di essere il più grande vulnus – avverte Papa Francesco – nell’implementazione e nello sviluppo di questi sistemi. Non dobbiamo dimenticare infatti che nessuna innovazione è neutrale. La tecnologia nasce per uno scopo e, nel suo impatto con la società umana, rappresenta sempre una forma di ordine nelle relazioni sociali e una disposizione di potere, che abilita qualcuno a compiere azioni e impedisce ad altri di compierne altre”. Gli strumenti, come anche l’intelligenza artificiale, debbono “essere sempre ordinati al bene di ogni essere umano. Devono avere un’ispirazione etica”.

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