Le fiamme si sono spente (anche se la puzza di fumo continua ad infastidire i residenti della zona); le polemiche invece non si sono ancora placate. Dopo il grosso incendio che nella notte tra venerdì 15 e sabato 16 agosto ha interessato la periferia collinare sud di Reggio Calabria, scatenando il panico tra i residenti di contrada Morloquio dove le fiamme hanno raggiunto le abitazioni, oggi apprendiamo da alcuni organi di stampa come il Direttore Regionale dei Vigili del Fuoco, Claudio de Angelis, e la segreteria territoriale della FNS (Federazione Nazionale Sicurezza) della CISL, hanno divulgato due note per intervenire sull’argomento che – come spiegano i sindacati dei pompieri – è stato trattato soltanto da StrettoWeb dando risalto esclusivamente alla voce di quegli incolpevoli cittadini che hanno manifestato tutta la loro rabbia per quanto accaduto.
Bastano queste poche righe per racchiudere il punto della vicenda. Su StrettoWeb raccontiamo i fatti: siamo cronisti e diamo voce ai cittadini ovviamente verificando sempre le nostre fonti in modo minuzioso e approfondito. La sera di Ferragosto durante l’incendio ben due redattori della nostra testata hanno avuto modo di seguire in prima persona, sul posto, tutte le concitate fasi dell’incendio, divampato intorno alle 21:30 ed esauritosi soltanto alle 5 del mattino dopo una notte di panico. In prima persona i nostri giornalisti hanno avuto modo di verificare quanto accaduto. Non abbiamo fatto altro che riportare con dovizia di particolari un episodio del quale siamo stati testimoni oculari. I nostri articoli non sono frutto di immaginazione o fantasiose ricostruzioni ideate da chi sta comodamente seduto dietro lo schermo di un computer. Anche se a qualcuno può non far piacere, noi riportiamo quello che accade e proviamo a farlo sempre nel modo migliore possibile. Tutti, ovviamente, possiamo sbagliare.
Le lettere e le testimonianze pubblicate su StrettoWeb sono evidentemente state raccolte a caldo, con l’enfasi e il pathos di chi ha vissuto proprio nelle ore precedenti un momento di grande spavento. Dopotutto nulla è stato inventato, ed è comprensibile che la gente abbia potuto dire determinate cose perché non tutti i cittadini hanno fatto corsi di sopravvivenza e di tecniche di gestione del pericolo. Forse, quindi, qualcuno avrà frainteso la freddezza e la calma dei Vigili del Fuoco confondendole con una sorta di disinteresse. I residenti di contrada Morloquio, braccati dalle fiamme, avevano la convinzione di poter contare sugli Angeli Custodi dei Vigili del Fuoco, così come i pompieri vengono identificati un po’ da tutti, ma quella sera non hanno avuto la percezione di questa protezione e noi ci siamo limitati a riportarlo.
Ciò non toglie che i Vigili del Fuoco sono un corpo affidabilissimo, e la storia di ogni testata non dovrebbe essere dimenticata: appena due giorni prima dell’incendio di Morloquio, avevamo raccontato con altrettanta dovizia di particolari il pronto intervento degli stessi pompieri in un altro rogo divampato ai petti di Saracinello, nella stessa zona; più volte sul nostro giornale abbiamo sottolineato le condizioni in cui sono costretti ad operare con carenza di mezzi e personale, a causa delle note problematiche tutte italiane in un Paese che tende a limitare le risorse proprio lì dove invece ce ne sarebbe più bisogno.
Su quanto accaduto la sera di Ferragosto, semplicemente non potevamo non evidenziare sensazioni colte direttamente in loco durante un evento non certo indifferente che – forse – è stato sottovalutato. Senza entrare nel merito tecnico degli interventi, cosa che non è di nostra competenza, ci limitiamo a dire che tutti possiamo sbagliare e che riconoscere l’errore è il modo migliore per evitarlo in futuro e dimostrare quella serietà, dignità e professionalità che hanno sempre contraddistinto il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco.
