Reggio Calabria, accusato per intestazione fittizia di un negozio di frutta e verdura legato alla mafia viene assolto da tutte le imputazioni

Secondo la tesi del difensore, le contestazioni avanzate nei confronti dello stesso erano carenti dei requisiti essenziali richiesti dalla legge

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Secondo l’accusa, in concorso con altri soggetti il L.M., in esecuzione di un medesimo disegno criminoso al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniale e di agevolare la commissione di ulteriori delitti si attribuiva fittiziamente la titolarità di un negozio di frutta e verdura con sede a Reggio Calabria fatto aggravato per essere stato commesso avvalendosi delle condizioni descritte dall’art. 416 bis comma 1 c.p. al fine di agevolare l’attività mafiosa della cosca Serraino con l’aggravante della recidiva.

Tuttavia, secondo la tesi del difensore del L.M. – Avvocato Maria Laurenzano del foro di Reggio Calabria – le contestazioni avanzate nei confronti dello stesso erano carenti dei requisiti essenziali richiesti dalla legge ai fini della configurabilità dei reati ascritti.

Tesi condivisa anche dal Tribunale di Reggio Calabria, che – nonostante la richiesta avanzata dal Pubblico Ministero di condanna alla pena di 5 anni di reclusione – ha assolto il L.M. perché il fatto non costituisce reato.

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