Bonifica Sin-Crotone, per il Pd “la salute dei cittadini resta la priorità assoluta”

Presenza massiccia del Pd Calabria al tavolo sul Sin-Crotone: "rimarremo vigili per evitare che si possa verificare qualche imprevisto"

StrettoWeb

Il gruppo del Pd ha partecipato in maniera massiccia alla riunione della IV Commissione permanente del Consiglio regionale “Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’Ambiente”. Troppo importante il tema in discussione: il futuro del Sin di Crotone e la bonifica dell’intera area con l’audizione del Commissario delegato Emilio Errigo.

Pd compatto per Crotone

Oltre al componente dem dell’organismo Giovanni Muraca, da tempo impegnato sul tema, hanno preso parte ai lavori dell’organismo anche i consiglieri Ernesto Alecci, Amalia Bruni e Raffaele Mammoliti per dare un segnale di compattezza e attenzione alla cittadinanza di Crotone che teme per il proprio futuro e per rivolgere i propri questi al delegato per la bonifica. Alla riunione non è voluto mancare neanche il segretario provinciale del Pd di Crotone Leo Barberio.

Il Commissario Errigo ha assicurato che sono in valutazione tutte le soluzioni possibili per smaltire i rifiuti pericolosi fuori dal comprensorio del Comune pitagorico e fuori dalla Calabria attraverso siti idonei e aziende di smaltimento altamente specializzate. Le ricerche si stanno svolgendo sia in Italia che all’estero, anche se ancora non hanno avuto esito positivo.

La salute dei cittadini prima di tutto

Rimarremo vigili sul tema – ha commentato Muraca al termine dei lavori della Commissione – per evitare che si possa verificare qualsiasi tipo di imprevisto in ordine ad una bonifica che la cittadinanza di Crotone aspetta ormai da lunghissimo tempo e che deve svolgersi in massima sicurezza e senza alcun rischio per la salute pubblica”. 

“I cittadini e le cittadine di Crotone hanno diritto – in questo momento più che mai – di essere tutelati e inseriti in percorsi di screening – ha dichiarato Amalia Bruniaffinché eventuali patologie causate dai rifiuti tossici possano essere prese in tempo e gestite attraverso cure adeguate. Se c’è una fetta di popolazione che rischia più di altri, la Regione ha il dovere e l’obbligo di farsene carico”.

Condividi