Ponte sullo Stretto, Risitano come Laura Castelli: così contesta i più grandi esperti al mondo

Ponte sullo Stretto, Antonino Risitano ribalta tutto e parla di "fake news" dei super esperti mondiali (!!!): come Laura Castelli con Pier Carlo Padoan...

StrettoWeb

Sono passati quasi sei anni dall’iconico confronto televisivo tra l’allora ministro all’Economia Pier Carlo Padoan e la giovane grillina Laura Castelli: su Rai Uno, in una trasmissione di Porta a Porta, l’allora esponente del Movimento 5 Stelle contestava le posizioni del ministro sull’impatto dello spread sui mutui arrivando al poi diventato iconico “questo lo dice lei“, entrato nella storia della politica e soprattutto della comicità italiana. Indimenticabile il volto pietrificato di Pier Carlo Padoan, grande economista stimato e apprezzato a livello internazionale, docente in diverse università italiane ed estere, già direttore esecutivo per l’Italia del Fondo monetario internazionale e capo economista dell’Ocse, che si sentiva dire “questo lo dice lei” da una giovane grillina con laurea triennale in economia aziendale, ex addetta alla sicurezza dello stadio, titolare di un Caf e portaborse in Consiglio regionale.

Laura Castelli adesso si è molto legata a Messina in quanto accompagna Cateno De Luca nella sua avventurosa scommessa politica di Sud Chiama Nord.

laura castelli questo lo dice lei

La sua memorabile performance televisiva ci è tornata in mente leggendo le esternazioni che Antonino Risitano, professore messinese di meccanica in pensione ed accanito No Ponte, ha inviato a StrettoWeb “in relazione all’articolo di ieri a firma di Ilaria Calabrò” asserendo che “una fake news è quella del Dottor Ciucci dove afferma che, relativamente alle prove di fretting, SdM ha dato risposta precisando “ che le prove hanno una durata di alcuni mesi……..” lo scrivente, a tale proposito, fa presente che con lettera alla Gazzetta del Sud su cui era stata data tale comunicazione, aveva precisato e spiegato come quanto in tal senso affermato da SdM non corrispondesse a verità. Lo scrivente in tante occasioni ha ribadito, e oggi ribadisce m, che quanto riportato nelle pagine 42 e 43 dello elaborato di progetto definitivo, relativo alla fatica dei cavi, è errato. In particolare, o è errato lo schema o comunque non è possibile eseguire quelle prove (da fare) così come indicate nella pagina 43 idal progettista. Volendo tuttavia condividere l’interpretazione del SdM, secondo cui le prove riguardano non i cavi ma i PPWS (trefoli) , lo scrivente conferma che per fare prove significative (secondo normativa) a 10000000 (dieci milioni) di cicli come affermato dall’ingegnere Devitofranceschi nell’ intervento al Comune di Messina del 21.06.24 (in cui non mi è stata data possibilità di replica) occorrono lo stesso diversi anni e con un adeguato programma di ricerca. Poi, se si vuole imbrogliare tutto è possibile, si possono non fare come fino ad ora avvenuto. Quelle prove erano state volute dal progettista W. Brown nel suo progetto di fattibilità. Prove per le quali, forse, non è stato nel 2004 riconfermato“.

Peccato che William Brown non sia stato “riconfermato” semplicemente perchè è morto. E’ stato il principale progettista e ideatore del Ponte sullo Stretto di Messina e, se oggi fosse ancora in vita (avrebbe 96 anni), difenderebbe il suo gioiello dalle accuse dei No come Risitano.

L’esternazione di Risitano, però, continua: “Il dottor Ciucci non perde occasioni di dire mezze verità (che sono peggio delle falsità) pur di portare avanti (senza alcuna conoscenza scientifica) posizioni tecniche non vere. Chi scrive ha chiesto su tale argomento di potersi confrontare con progettisti ed esperti di SdM ma nessuno ha mai accettato il confronto. Il sottoscritto conclude con la raccomandazione che qualora si dovesse fare riferimento alle di lui affermazioni lo si faccia con completezza e non con il solito “trucco” delle affermazioni a cui non è possibile replicare. Per le prove indicate nelle pagine 42 e 43 occorrono anni e non mesi, e pure parecchi anni. Qualsiasi esperto di fatica lo potrebbe confermare. E ancora affermo che, al momento attuale, il ponte a campata unica non è tecnicamente realizzabile anche perché mancano conoscenze di dati di resistenza di cavi che solo adeguate prove sperimentali possono fornire. Tali prove, per la loro importanza avrebbero dovuto già essere state eseguite. È solo una presa in giro per chi non è del mestiere rimandarle al progetto esecutivo. PS Con preghiera di dare comunicazione del mio commento al dottor Ciucci e di pubblicazione dello stesso commento su StrettoWeb“.

In ogni caso, sorvolando sulla forma del testo ricevuto (e pubblicato), per approfondire la veridicità di queste gravissime accuse, abbiamo interpellato l’ing. Valerio Mele, Direttore Tecnico della Società Stretto di Messina, che chiarisce: “abbiamo più volte provato a spiegare al professor Risitano, peraltro in occasioni pubbliche ed evidentemente senza successo, che le prove a cui lui fa riferimento, quelle delle famose pagine 42 e 43 della relazione di progetto, si riferiscono non alla fatica dei cavi ma semplicemente al fenomeno di fatigue fretting cioè fatica di sfregamento nell’interfaccia tra i cavi e la sella; questo è evidente dal testo della relazione e le prove, quindi, non vanno fatte sull’intero cavo, ma soltanto su due funi, e sono prove che possono essere fatte su laboratori mediamente attrezzati, richiedono qualche mese e non certo anni, e i macchinari necessari ai test hanno un ingombro di circa una ventina di metri“.

Giova ricordare che Risitano qualche settimana fa in Commissione Ponte al Comune di Messina ha avuto da ribattere anche al professore emerito del Politecnico di Milano Giorgio Diana, massimo esperto al mondo di ingegneria del vento, che ha sempre sostenuto il Ponte sullo Stretto e che proprio a Messina ha evidenziato con grande disponibilità tutti i dettagli sulla grande opera.

Proprio come faceva Laura Castelli sull’economia sei anni fa…

Antonino Risitano questo lo dice leiAntonino Risitano questo lo dice leiAntonino Risitano questo lo dice lei

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