La nube nera sulla Piana

La nota di Gerardo Pontecorvo portavoce della Federazione metropolitana di Europa Verde/Verdi Reggio Calabria

StrettoWeb

“Come è noto, nel pomeriggio di sabato 13 luglio, nel centro di stoccaggio di rifiuti urbani ex RA.DI. di Palmi, si è scatenato un incendio che ha rilasciato sulla Piana di Gioia un’enorme, quanto inquietante, nube nera carica di sostanze nocive”. E’ quanto afferma Gerardo Pontecorvo portavoce della Federazione metropolitana di Europa Verde/Verdi Reggio Calabria.

“Come constatato e riferito da Pino Romeo (urbanista e referente territoriale per E.V.) il rogo, alimentato dalla plastica e da altre frazioni merceologiche presenti, è durato ben sette giorni (e con esso la nube) suscitando nell’opinione pubblica molte perplessità sulla gestione dell’emergenza da parte degli organi preposti. Questo evento catastrofico potrebbe avere una causa nella sottovalutazione e/o l’inosservanza del contenuto del Testo unico per la sicurezza e la prevenzione dei rischi sul luogo di lavoro (D.lgs. 81/2008), e in particolare di coloro che nel Centro avevano responsabilità e mansioni specifiche nell’applicazione della normativa antincendio poiché si trattava di un impianto “a rischio di incidente rilevante”, come dettato dalla normativa SEVESO III che prende il nome dalla località in cui nel 1976 si fece “conoscenza” delle nubi cariche di diossina”.

“Anche per quanto riguarda le operazioni di spegnimento dell’incendio, da cui si è originata la nube tossica, si sono segnalati ritardi che hanno contribuito nell’immediato, e contribuiranno nel futuro a danni ambientali come l’inquinamento delle acque di falda per uso potabile e irrigazione, e danni alla salute per la popolazione della Piana di Gioia quali problemi respiratori, malattie cutanee, disturbi intestinali…. A tale proposito è stata constatata la lentezza, se non l’inerzia, della maggioranza delle amministrazioni comunali interessate al disastro. Eppure, i sindaci, quali autorità sanitare a livello comunale ai sensi delle leggi vigenti, si devono attivare tempestivamente per segnalare ai servizi sanitari i fatti di rilevanza igienico sanitaria potenzialmente dannosi di cui vengono a conoscenza ed emettere ordinanze volte a prevenire danni alla salute pubblica”.

“Nei casi gravi, o anche di sospetta pericolosità, devono emettere ordinanze urgenti rivolte ai propri cittadini perché osservino norme di comportamento come il lavaggio preventivo dei prodotti agricoli, il non usare nell’immediato l’acqua di rubinetto per bere, il non uscire di casa se non protetti da mascherine per via delle polveri sottili… Si tratterebbe, in definitiva, di applicare un ragionevole “Principio di precauzione” così da stabilire già nel corso dell’evento catastrofico e pertanto, prima del responso degli organi tecnici come l’Arpacal, una tutela anticipata della popolazione”.

“Invece, come evidenziato ancora da Pino Romeo, durante l’incendio e il propagarsi della nube nera, si sono inseguite notizie “ufficiali” contradditorie come quella su un non apprezzabile aumento dei parametri relativi a sostanze nocive e l’esclusione di possibili rischi per la popolazione, mentre nelle prime ore la stessa Arpacal esprimeva “preoccupazione e inquietudine per i cittadini, e rischi per la salute dei cittadini”.

“A parere della Federazione metropolitana di Europa Verde, quanto accaduto sulla Piana di Gioia costituisce un altro preoccupante segnale della disattenzione della politica calabrese alla prevenzione e gestione delle emergenze ambientali. E purtroppo l’incendio di Palmi non è un caso isolato. Infatti, non passa giorno che qualche discarica a cielo aperto non sia incendiata provocando allarme per l’emissione di diossina e idrocarburi policiclici aromatici (ipa) classificati cancerogeni/mutageni. Per non parlare dei quotidiani incendi boschivi che emettono centinaia di tonnellate di anidride carbonica (concausa dell’aumento della temperatura atmosferica), e provocano danni irreversibili alla fragile natura idrogeologica del territorio contribuendo così alla sua marginalizzazione”.

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