Acr Messina, un modello comunicativo da esportare?

La situazione dell'Acr Messina e le carenze della comunicazione: non proprio un grande "modello" di successo

StrettoWeb

Era il 31 maggio 2024. Il Messina, con un comunicato stampa presente all’interno dei propri canali social, comunicava di aver formalizzato l’iscrizione al campionato di Serie C “con abbondante scrupolo e anticipo“, così commentato dal presidente Pietro Sciotto. Il Messina, a differenza delle ultime due stagioni, sembrava destinato a programmare la stagione entrante in tempi accettabili, un’anomalia.

Anomalia, sì, perché a seguito di quel comunicato, la società è crollata nel suo solito silenzio di inizio estate, interrotto solo dall’annuncio dell’addio dell’ormai ex direttore sportivo Domenico Roma, accasatosi al Foggia, e dalla riconferma dell’allenatore Giacomo Modica, annunciata dallo stesso allenatore in una sorta di conferenza stampa abbozzata in un pomeriggio di giugno in un tavolo di un noto bar cittadino, con la presenza di giornalisti e di un numero striminzito di tifosi, e la totale assenza di altri elementi riconducibili alla società, una vera caduta di stile per una società che poco tempo prima si vantava di aver illustrato il proprio modello comunicativo ai ragazzi del master di comunicazione sportiva dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano. Nel mezzo, smentite e non di trattative intavolate e poi prontamente interrotte.

Arrivato Luglio, con una squadra che contava ormai solo cinque tesserati, in seguito diventati quattro, con l’addio dell’elemento più rappresentativo della stagione, Michele Emmausso, che ha deciso di andare a Foggia come l’ex ds Roma e Marco Zunno, altro giocatore fondamentale della stagione giallorossa precedente che era tornato a Cremona dopo il prestito annuale, la Società annuncia l’inizio di una trattativa con un gruppo imprenditoriale estero, comunicando che la scelta del direttore sportivo entrante verrà comunicato da questo in seguito. Solo 3 giorni dopo, tra i dubbi della tifoseria ormai stanca di questo comportamento, la stessa società ancora capitanata da Sciotto annuncia l’ingaggio del nuovo Ds Giuseppe Pavone, smentendo in pratica la sostanza del comunicato precedente. Da lì, voci su voci diffuse a causa della mancanza di chiarezza da parte della società, dato atto dell’ennesimo patto di riservatezza fatto firmare al gruppo interessato.

Al giorno 19 luglio, con una tifoseria in piena contestazione (solo in seguito attuata di fronte la sede del comune), la Società annuncia il ritiro ancora in atto presso Zafferana Etnea, che era stato in realtà già annunciato precedentemente e poi prontamente rimosso dai social in mancanza dell’accordo definitivo. Da lì l’annuncio in serie di acquisti under provenienti prevalentemente dalla Serie D e l’arrivo in ritiro di ragazzi in prova, un cantiere aperto a un paio di settimane dal primo impegno della stagione, la partita di coppa a Crotone di giorno 10 agosto, e dalla prima giornata di campionato del 25 agosto con la partita casalinga contro il Potenza.

Ad oggi, la tifoseria aspetta l’eventuale passaggio di proprietà al gruppo estero, con il “gong” dell’accordo preliminare che sarebbe dovuto arrivare nella giornata di oggi ma posticipato a data da destinarsi per una richiesta di proroga del gruppo acquirente, alimentando, non che ce n’è fosse ancora bisogno, i malumori in città.

Comunque vada, sicuramente si dovrà fare chiarezza, nella speranza che chiunque vada avanti si rapporti in maniera dignitosa con una piazza già stanca per le mancate ambizioni sportive, ma logorata dalle continue carenze comunicative.

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