Ponte sullo Stretto, i DATI e le FOTO degli studi nelle migliori gallerie del vento e la bizzarra amaca dei No

Ponte sullo Stretto, i dati e le immagini degli studi ufficiali nelle migliori gallerie del vento al mondo: sono stati effettuati in Canada, Danimarca, Germania, Italia e Regno Unito

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    Gli studi dei No Ponte sull'amaca di Risitano e quelli dei progettisti nelle migliori gallerie del vento al mondo
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StrettoWeb

A Messina c’è l’amaca di Antonino Risitano, bizzarro No Ponte che nella sua villetta di Torre Faro ha legato una tavola di legno con degli spaghi ad un’amaca per misurare il vento in base alle oscillazioni della tavola di legno. Il novello Leonardo da Vinci pubblica orgoglioso sulla sua pagina facebook i video di questo grandioso esperimento ancora inspiegabilmente fuori dalla prima pagina di Nature, ovviamente utilizzando i risultati delle oscillazioni della tavola di legno per dimostrare che il Ponte sullo Stretto non si può fare.

Oggi scirocco: sulla amaca 43k/h, in quota a 100 m (stimati) oltre i 110km/h. Sul ponte Treni praticamente fermi” scrive Risitano, dimenticando innanzitutto che l’unità di misura del vento sono i chilometri orari che si scrive km/h e non k/h; Treni non si scrive in maiuscolo e non si capisce in base a quale stima un vento di 43km/h al suolo diventa addirittura di 110km/h ad appena 100 metri di altitudine (!!!). Infine, ci chiediamo come abbia fatto l’amaca a comunicargli il valore di 43km/h: sarebbe bastato utilizzare una delle tante stazioni meteo ufficiali che esistono nel comprensorio, e che sono in gran parte dovute proprio agli studi e ai monitoraggi (quelli sì, scientifici e ufficiali), per la progettazione del Ponte sullo Stretto di Messina.

Risitano, che predica contro il Ponte e riesce ad ottenere anche un’inspiegabile eco mediatica locale e nazionale, in realtà con queste uscite si copre di ridicolo come già accaduto in passato: in Commissione Ponte al Comune di Messina, il prof. Giorgio Diana, Direttore del CIRIVE (Centro di Ricerca per l’Ingegneria del Vento) e Vice-Presidente della Fondazione Politecnico di Milano, massimo esperto mondiale di ingegneria del vento, ha già spiegato che il Ponte sullo Stretto di Messina rimarrebbe in piedi anche qualora sorgesse nell’Atlantico o nel Pacifico durante un uragano come Katrina, perchè tutte le prove in galleria del vento hanno dimostrato che resiste a venti superiori ai 300km/h. Venti che non si possono mai verificare in ogni caso nello Stretto.

Mai, neanche durante le sciroccate più violente, le tempeste di tramontana o il transito dei Medicane sullo Stretto, il vento ha superato i 140km/h nella storia. Eppure lo Stretto di Messina è una delle zone più monitorate al mondo, con stazioni meteorologiche e archivi ufficiali presenti da circa due secoli. A questi rilevamenti ha contribuito notevolmente proprio la progettazione del Ponte sullo Stretto di Messina, con l’installazione di stazioni meteorologiche professionali a varie altitudini sul pilone ex Enel di Torre Faro e in altre località dello Stretto, ha monitorato per decenni tutti i parametri meteorologici della zona in cui sorgerà il Ponte. La massima velocità registrata è stata di 128km/h, raggiunta il 24 novembre 1991 alle ore 6:10 del mattino.

Gli studi in galleria del vento per il progetto del Ponte

Il Ponte sullo Stretto è letteralmente “disegnato dal vento” grazie alle caratteristiche aerodinamiche del profilo alare: è stato progettato per resistere a venti molto superiori rispetto a quelli che si possono verificare nello Stretto, proprio per garantire la massima sicurezza a lungo termine. Gli anni di studi in galleria del vento hanno permesso di portare il comfort di attraversamento e la stabilità a livelli ottimali. Il profilo alare, inoltre, grazie alle verifiche effettuate in galleria del vento, consente un regolare svolgimento del traffico anche in presenza di forte vento: il Ponte sullo Stretto potrà così rimanere aperto al transito di treni e auto 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno.

L’impalcato aerodinamico di “terza generazione” consente di mantenere la struttura stabile fino a velocità del vento di 270 km/h. Gli studi aerodinamici su 11 modelli sono stati realizzati in 7 diversi laboratori di galleria del vento, tra più importanti e specializzati al mondo: Canada, Danimarca, Germania, Italia, Regno Unito. I dettagli nella tabella di seguito:

Nella fotogallery scorrevole in alto, a corredo dell’articolo, tutte le immagini degli studi in galleria del vento. Un piccolo estratto:

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In base ai dati emersi da questi studi di altissimo livello scientifico, è previsto che il Ponte sullo Stretto non solo resista ad ogni tipo di avversità meteorologica possibile e immaginabile, ma addirittura che rimanga aperto 365 giorni l’anno 24 ore al giorno. La chiusura del ponte non è prevista, infatti, se non per eventi eccezionali e rarissimi. Nel dettaglio, il progetto definitivo aggiornato prevede che la chiusura al traffico del ponte sarà disposta soltanto in caso di velocità media del vento superiore a 169km/h che è una velocità che può statisticamente attendersi nello Stretto una volta ogni 200 anni e soltanto per pochi minuti.

Altri provvedimenti minori, cioè prescrizioni sulla velocità massima dei veicoli telonati (come avviene nelle medesime condizioni sulle autostrade che conducono al ponte), verranno adottati con velocità del vento superiore a 90km/h, che si possono verificare con cadenza annuale, in media meno di un’ora ogni anno. Questo significa che il Ponte non verrà mai danneggiato dal vento e non chiuderà mai al traffico, se non in casi rarissimi ed estremi (Medicane senza precedenti o raffiche mai documentate prima) in cui comunque nessuno potrà uscire di casa. Anche in questo caso, il Ponte chiuderebbe al traffico soltanto durante il culmine della tempesta, senza subire alcun tipo di danno e riaprendo alla normalità dopo pochi minuti, come accade già oggi (in realtà con venti molto minori) a molti tratti di strada e ferrovia che vengono colpiti da vento, frane e cadute di rami e alberi ogni qualvolta si verificano ondate di maltempo. Ma nessuno sostiene che per queste brevi interruzioni, quella strada, quella ferrovia o quel ponte non si sarebbero dovuti costruire.

 

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