Il Comitato civico “Rhegion et Messana” propone una commissione di studio tra gli enti dello Stretto

La nota del Comitato Civico “Rhegion” / “Messana”

StrettoWeb

L’idea dell’ Area dello Stretto sostenuta dal costituito Comitato Civico “Rhegion” / “Messana”  frutto della sinergia tra i due territori coincidenti con le  due Città Metropolitane di Messina e  di Reggio Calabria, per  la costruzione di un percorso a tappe per  una realtà con una potenzialità di oltre 1 milione di abitanti, la più importante a Sud di Napoli, ci auguriamo prenda forma a breve – pronostica l’avv. Gabriele Trimboli quale coordinatore dello stesso Comitato – per una nuova architettura istituzionale al fine di una  gestione associata di alcuni servizi (trasporto urbano integrato e turismo nell’area dello Stretto)  di natura consortile, in favore di una migliore qualità della vita di tutta la cittadinanza, messinese e reggina. Perciò auspichiamo – afferma l’avv. Gabriele Trimboli quale coordinatore del costituito Comitato Civico “Rhegion” / “Messana”  – di potere portare avanti quest’idea,  in sinergia con le istituzioni locali ed europee, si pensi già solo a ben quattro eletti a giugno 2024 dell’area dello Stretto, cioè gli Onorevoli  Antoci, Lucano, Nesci  e l’ex Vice Presidente della Giunta Regionale della Calabria, On. Giusy Princi, con oltre 80.000 preferenze, ai quali si formulano gli auguri di insediamento nel Parlamento UE, sin dalla seconda metà dell’anno corrente.

Inoltre, l’occasione è utile perché dal Comitato Civico “Rhegion” / “Messana”  con forza diciamo  “no all’autonomia differenziata si al Senato “allargato” a Regioni e Citta’ metropolitane se vogliamo “riconoscere e promuovere le autonomie locali“.

L’obiettivo di un nuovo ente consortile per i trasporti dello Stretto ed i servizi turistici da offrire all’utenza può essere valutato ed attuato a mezzo dell’istituzione di una Commissione di studio “congiunta”, con componenti esperti anche esterni alle assemblee metropolitane, da nominarsi da parte dei due enti sovra comunali di Messina e Reggio Calabria – sottolinea   l’Avv. Gabriele Trimboli  – così da essere  tempestivi, nell’avviare questo percorso virtuoso che prenderebbe spunto dai fatti concreti dell’ultimo anno, cioè dal rilancio dell’Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti” da parte dell’attuale Presidente della Regione Calabria On. Roberto Occhiuto, in sinergia con il deputato del territorio reggino l’On. Francesco Cannizzaro, meritevoli di una significativa inversione di tendenza, dopo anni di declino, al fine di stabilizzare il flusso turistico e di rilancio socio – economico del comprensorio tenuto conto dell’incremento di oltre il 135% rispetto al mese di giugno 2023  dei voli dallo scalo dello Stretto, per contribuire ad  assicurare una rinascita socio – economico dell’intera area delle due Metrocity tra Scilla e Cariddi, non come un fatto estemporaneo, bensì duraturo, nel tentativo di contenere lo spopolamento che sta desertificando il Sud, invertendone la rotta.

Quanto descritto da ultimo è un punto di partenza per andare oltre. Esiste una normativa statale, infatti,  contenuta all’art. 31 del TUEL (d.lgs.nr.267/2000 e s.m.) – prosegue il referente  Avv. Gabriele Trimboli  del costituito Comitato Civico “Rhegion” / “Messana” –  che prevede una forma di associazione volontaria tra enti locali per la gestione di servizi pubblici (strutturato sul modello dell’azienda speciale, in quanto compatibile), così da essere lo strumento utile per la creazione di una nuova architettura istituzionale di unione politico – istituzionale  su alcuni servizi comuni tra gli enti metropolitani di  Reggio Calabria  e Messina (trasporto urbano integrato, con agevolazioni, anche per l’ abbattimento dei costi di almeno il 50% rispetto ai non residenti e rilancio del turismo nell’area dello Stretto).  I bronzi di Riace possono diventare, da patrimonio dell’umanità,  una vera  ricchezza dello Stretto abbinati a pacchetti turistici su Taormina e/o sulle Isole Eolie, passando dal più grande e complesso orologio meccanico e astronomico al mondo custodito all’interno del campanile del Duomo di Messina, fino ad arrivare alla valorizzazione della costa viola e dell’intera area grecanica inclusa Locri Epizwefiri, città della Magna Grecia, nel reggino. Puntiamo al rilancio dei due porti di Messina e Reggio Calabria per incrementare le tappe da diverse compagnie da Crociera e promuovere  gli eventi storico – culturali, il mare e la montagna aspro – peloritana, per un “turismo circolare” per tutti i 365 gg l’anno con l’aiuto anche degli investimenti comunitari e di tutti i parlamentari che sull’argomento vorranno spendersi a supporto del territorio dello Stretto.

Inoltre – prosegue il responsabile del costituito Comitato Civico “Rhegion” / “Messana” – c’è un dato politico fondamentale, nell’anno 2025; l’anno prossimo, infatti, sarà determinante,senza dubbio, la campagna referendaria per salvare il Meridione e l’area dello Stretto, con una potenzialità di oltre 1 milione di abitanti, la più importante a Sud di Napoli,  dallo “scippo dei ricchi nordisti”, così nasce la necessità di sensibilizzare la popolazione per l’affluenza e la partecipazione al referendum nel 2025, recandosi  alle urne contro l’autonomia differenziata e fare quorum, cioè il 50% + 1 degli aventi diritto al voto. Ciò è fondamentale per  tutelare i bisogni primari del nostro meridione sui diritti sociali (sanità ed istruzione pubblica, salari omogenei, grandi infrastrutture pubbliche per un diritto alla mobilità “accessibile a tutti” e “sostenibile”, ect) contro coloro che da 30 anni, con il 4,5% dei consensi degli aventi diritto al voto nel collegio senatoriale di Milano – Porta Venezia – Buenos Aires (dato delle elezioni 2022) hanno cancellato la “questione meridionale” dall’agenda di qualunque Governo nazionale. Si prenda spunto da tale ultimo dato – conclude il coordinatore Avv. Gabriele Trimboli  del costituito Comitato Civico “Rhegion” / “Messana” – per lanciare una riforma da compartecipare a tutti i parlamentari nazionali dell’area dello Stretto e già presentata al pubblico il 7 agosto 2023 nel territorio della Piana reggina durante una tavola rotonda “tricolore”, allestita a Caridà , con la proposta <<no all’autonomia differenziata si al Senato “allargato” a Regioni e Citta’ metropolitane se vogliamo “riconoscere e promuovere le autonomie locali”>>, con l’integrazione del Senato da 206 componenti (200 senatori eletti + 6 senatori a vita) a 278 senatori, tutti con le stesse guarentigie di legge, (sul modello del BUNDESRAT cioè del Senato federale tedesco dove gli stati membri sono rappresentati), sia per gli ulteriori 58 i membri regionali (2+1), sia per i 14 Presidenti/Sindaci delle Città Metropolitane, convocati in precise e  determinate occasioni e/o per l’approvazione di materie “delicate”, a partire dall’elezione del Presidente della Repubblica (per i 58 delegati regionali, solo in questo caso, già si verifica) dei componenti  della Corte Costituzionale e del Csm, nonche’ su ogni iniziativa di modifica costituzionale diretta e/o indiretta,laddove, in quest’ultimo caso, in particolare sia attuativa di procedimenti o precetti costituzionali, contenuti nel Titolo V (Le Regioni, le Province, i Comuni),  come, in via esemplificativa, accadrebbe nella fattispecie dell’art.116 comma III cost., per l’esame del DDL Calderoli (quest’ultimo presentato, peraltro, con la clausola di invarianza dei saldi  di finanza art. 8 comma 1).Questa proposta, per un Senato “integrato” agli enti territoriali, viceversa,sarebbe realizzabile entro la fine di questa Legislatura con un semplice DDL Costituzionale, trasversale condiviso da  2/3 di parlamentari dei gruppi di Camera e Senato che vanno da Fratelli d’Italia al Pd passando per Forza Italia/Noi Moderati –  Azione ed Italia Viva, nonché per i Civici d’Italia ed il Gruppo misto , che sia sintetico e mirato ad  una modifica costituzionale “concertata” trasversalmente e “chirurgica”, senza prove muscolari,  al pari di come avvenuto nella precedente Legislatura con l’estensione al Senato dell’elettorato attivo ai diciottenni legge cost. nr.1/2021, così da concepire ed arricchire Palazzo Madama di 72 nuovi componenti (58 provenienti dalle Regioni + 14 provenienti dalle città metropolitane) come “assemblea  aperta ai  territori regionali e metropolitani”,  senza scippi al Sud, non dichiarati ed abilmente nascosti o altre furbizie, firmati  da Azzeccagarbugli di manzoniana memoria;  di tal guisa da essere una proposta oggettivamente valida e di  pari dignità, nonché  di “rappresentanza vera” delle autonomie locali di  tutto lo stivale.

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