Reggio Calabria senz’acqua, situazione critica: cittadini scrivono alle autorità. “trovate soluzioni immediate”

Reggio Calabria: la lettera di un cittadino indignato per la gravi carenza idrica in città

StrettoWeb

Un lettore di StrettoWeb Francesco Rogolino, indignato per la grave condizione idrica, ci ha inviato una lettera che pubblichiamo integralmente. Ecco il testo della lettera: “Come ogni anno i cittadini Reggio Calabria  si ritrovano a passare il Ferragosto ed i mesi estivi, senza acqua corrente. L’acqua rimane un bene primario e a nostro avviso da quest’anno visto che il servizio è stato dato in gestione alla  Sorical  società mista pubblico/privato, si sperava in un miglioramento del servizio ma in questo caso la scelta  è stata un mero calcolo economico per avere maggiori  entrate. Come cittadini  chiediamo una soluzione a questo annoso problema divenuto insostenibile”.

“La presente missiva viene inviata a tutte testate giornalistiche e per richiamare in causa gli Enti competenti sulle problematiche e per far sentire la voce dei cittadini e portare all’attenzione del gestore del servizio idrico il disagio che ogni anno si ripresenta per i cittadini nel periodo estivo. Il disinteresse, genera forte indignazione tra la popolazione, che non consente più il consueto svolgimento delle normali attività quotidiane”.

“Nonostante le ripetute sollecitazioni inviate per PEC al Direttore Generale della Sorical, al Sindaco della Città  di Reggio Calabria e dalla città Metropolitana e alla Prefettura di Reggio Calabria per i continui disagi  i   cittadini riscontrano  la mancata disattenzione  da parte degli organi competenti. A Pellaro zona Lume, i rubinetti sono asciutti da diversi giorni: l’acqua quando viene fornita viene erogata per pochissime ore  senza pressione e arriva a gocce e mai con regolarità”.

“Sulle cause nessuno è in grado di rispondere con certezza, la realtà rimane quella di famiglie, – anziani magari, anche con seri problemi di salute – costrette a non poter svolgere attività quotidiane che dovrebbero essere normali in qualunque paese civilizzato: lavarsi, cucinare, utilizzare i servizi igienici. Tutto questo accade nel silenzio più assoluto degli Enti preposti”.

“Il nostro è un paese “perfetto”, l’acqua non viene erogata però le tasse e le imposte sono esorbitanti, e il silenzio accomuna non solo l’Amministrazione ma anche i consiglieri, sicuramente troppo presi da preoccupazioni di carriera; in realtà il politico, poiché deve rappresentare l’interesse del Paese, deve conoscere ciò che al Paese interessa. Per questi motivi devono mettersi in una posizione di reale ascolto dei bisogni delle persone. Bisogna pensare a una politica più vicina alle persone perché capace di ascoltare, di immedesimarsi nei loro problemi e di affrontarli, senza finalità strumentali”.

“La comunità è esasperata e manifesta insoddisfazione e rabbia per le continue interruzioni del servizio idrico, anche perché queste interruzioni vengono fatte senza preavviso. Oggi c’è un crescente distacco tra cittadini e istituzioni che si registra nella maggior parte delle democrazie contemporanee. Credo che sia arrivato il momento di farci sentire anche perché non si è mai pensato di costruire una alleanza solida e collaborativa tra i cittadini, nonostante la grande sfiducia in crescita nei confronti dell’istituzione dove oggi è il dato più alto registrato negli ultimi anni”.

“Anche la società che ha preso in gestione il servizio idrico non lo deve  concepire solo come un’attività economica e industriale, ma anche come un attore che ha un ruolo sociale, culturale e pedagogico. Per questo motivo ricostruire l’alleanza significa anche educare i cittadini sull’uso razionale e consapevole dell’acqua, promuovere la riflessione sul legame tra le persone e la natura circostante e rendere il servizio più efficace e sostenibile attraverso l’adozione di buone pratiche”.

“Il nostro paese è al centro del cambiamento climatico, ovvero una delle aree del pianeta dove il riscaldamento globale si manifesta con impatti maggiori per gli ecosistemi e le popolazioni che vi risiedono. Nei prossimi decenni l’Italia e in modo particolare il meridione scivolerà progressivamente, ma inesorabilmente, verso un’area climatica assai prossima a quella di paesi del Medio Oriente, che convivono stabilmente con la presenza di ampie aree desertiche e atavica scarsità della risorsa acqua. Ora è tempo di rinunciare agli slogan e concentrarsi sui problemi, per trovare soluzioni. Secondo l’Istat, per strada  si perde il 48,7 per cento dell’acqua immessa nella rete idrica calabrese. Che sconta decenni di manutenzioni mancate, scarsi investimenti”.

“Solo destinando più risorse si può pensare di cambiare la situazione. Le perdite sono un problema più serio laddove la risorsa locale è effettivamente scarsa. Va anche ricordato che le perdite sono dovute certamente alla vetustà delle condotte, ma in parte dipendono anche dal fatto che sono state progettate per sopportare pressioni che erano standard in passato. Per ragioni diverse, oggi servono pressioni più alte e quindi si sottopongono le tubature a uno sforzo maggiore, dando loro il colpo di grazia. Andrebbe programmato in modo razionale un rifacimento completo, partendo da quelle più vecchie e costruite con i materiali più fragili. Invece, siamo costretti a intervenire inseguendo le emergenze, correndo dietro ai tubi che man mano si rompono”.

“Visto anche la  delibera della Giunta Regionale che ha chiesto  al governo il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale in relazione alla situazione di grave deficit idrico nel comparto idropotabile in atto nei territori della città metropolitana di Reggio Calabria, della Provincia di Crotone e dei diversi comuni della provincia  di Cosenza, noi cittadini vorremmo sapere  quali utili e tempestivi provvedimenti intendono adottare per risolvere i problemi strutturali, vista l’emergenza epocale come la siccità che ha aggravato la situazione e per  accelerare la realizzazione di alcuni interventi in merito alle opere di ingegnerizzazione delle reti idriche di distribuzione urbana e lavori di manutenzione straordinaria funzionali al miglioramento della distribuzione idrica e alla riduzione delle perdite in  Calabria”.

“Per finire ritengo necessario che gli enti preposti in modo particolare la Sorical Spa ha un compito fondamentale e preziosissimo, nella gestione nella trasparenza e l’efficienza,  e deve mirare a realizzare i propri obiettivi d’impresa, nell’ambito del rispetto delle finalità sociali ed ambientali definite d’intesa con gli Enti  locali di riferimento, impegnandosi in particolare a salvaguardare l’ambiente circostante ed a contribuire allo sviluppo sostenibile del territorio, l’acqua è il bene più prezioso per la vita. Spesso si opera come se fosse una risorsa eternamente disponibile, ma non è così. In questa prospettiva è necessario costruire una moderna industria delle acque al servizio dei cittadini e delle attività economiche, in grado di realizzare una razionale, efficiente ed oculata gestione della risorsa idrica. Cordiali saluti”.

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