Messina, doccia fredda sul Grattacielo Avignone: il Comune vuole bloccare l’iter

Il Comune di Messina vorrebbe bloccare l'iter del progetto del Grattacielo di 22 piani di Largo Avignone

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Una storia più o meno lunga, come la lunghezza dell’edificio. Un edificio che dovrebbe sorgere in una zona storica della città. Dovrebbe, però. Anzi, il condizionale rischia di trasformarsi in altro tempo. Non solo verbale. Un tempo indefinito, come il vuoto, l’assenza e il silenzio sulla vicenda, di cui non si parla da tempo. Il riferimento è al Grattacielo di 22 piani di Largo Avignone, a Messina. Secondo quanto riferisce la Gazzetta del Sud, il Comune vorrebbe bloccare l’iter del progetto.

L’edificio è ubicato in via Cesare Battisti, all’isolato 96. Il progetto prevede 22 piani, una novità per Messina e per quest’area del Sud, un progetto futuristico sicuramente interessante. I lavori, da programma, sarebbero dovuti iniziare nel 2017, così era stato comunicato. Ma, come sempre in questi casi, i tempi si dilatano, con tanto di proroga “silenziosa” fino al 2027. L’ultimo capitolo della vicenda – per ora – è dello scorso 6 agosto: una sorta di doccia fredda, con i paletti posti dal Genio Civile per la questione sismica.

“Prima dell’inizio dei lavori risulta necessario ed indispensabile trasmettere il progetto al portale di edilizia simica, classificando l’intervento come di maggiore rilevanza e richiedendo l’autorizzazione all’apertura dei cantieri”. Tradotto: nuovi studi, nuovi approfondimenti, tempi ulteriormente dilatati. Un “assist” al Comune, già perplesso e scettico, come afferma il quotidiano.

Il presupposto e l’efficacia dell’istituto del silenzio assenso (che i progettisti si erano autoprorogati sino al 15 ottobre del 2027), scrive il Comune, è legittimo esclusivamente qualora il procedimento sia in possesso di tutti gli atti di assenso comunque denominati rilasciati dagli enti coinvolti. E Palazzo Zanca, nello stesso provvedimento, ribadisce una serie di perplessità.

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