Scuole inagibili a Reggio Calabria, la dirigente del Carducci – Da Feltre smentisce se stessa: “mai rifiutato Vito”, ma ci sono le carte

Scuole inagibili a Reggio Calabria, la confusione in città è tangibile tra finte smentite ed accettazioni supine delle decisioni del comune. Il clamoroso caso della dirigente del Carducci - Da Feltre che se la prende con StrettoWeb

StrettoWeb

La questione delle scuole impazza a Reggio Calabria. Ed è fuori controllo. Ormai tutto ciò che era ovviamente normale, banale e scontato nella città a. F. cioè avanti Falcomatà, prima di Falcomatà, dieci anni fa, è diventato eccezione. E’ diventata eccezione che lo stadio Granillo sia regolarmente disponibile per la Reggina all’inizio del campionato, è diventata eccezione che le palestre comunali siano regolarmente usufruite dalle società sportive, è diventata eccezione che le strade siano carrabili in sicurezza, che arrivi l’acqua nelle case, che venga raccolta la spazzatura. E persino che possano aprire regolarmente le scuole. Tutto questo nella città d. F. cioè durante Falcomatà.

La questione delle 9 scuole inagibili sta creando un’enorme polverone in città dove, è evidente, la confusione regna sovrana anche tra chi dovrebbe, invece, mantenere la “barra dritta” e dare indicazioni chiare e serie alle famiglie, e di conseguenza agli studenti, su cosa li attenderà dal 16 settembre in poi, data dell’inizio dell’anno scolastico.

Il caso de “Carducci – Da Feltre”

Emblematico il caso dell’Istituto comprensivo “Carducci – Da Feltre” dove la dirigente, Prof.ssa Sonia Barberi, con una nota inviataci ieri sera, che riportiamo fedelmente, con toni minacciosi, ci accusa di aver “interpretato male” (per usare un eufemismo) nell’articolo pubblicato nella giornata stessa di ieri dal titolo “Scuole inagibili a Reggio Calabria, ecco la sede richiesta dal Melissari”, il dispositivo del 30 agosto (che riportiamo integralmente in basso) inviato a tutte le istituzioni della città (compresa l’europarlamentare Giusi Princi). Il pomo della discordia? La sede di Vito, dove il Melissari, facente parte dell’Istituto Comprensivo, dovrebbe essere trasferito.

La nota del dirigente

A seguito della pubblicazione dell’articolo sul quotidiano online StrettoWeb  in data 6 settembre 2024 a firma del giornalista Danilo Loria, il Dirigente scolastico Sonia Barberi smentisce categoricamente qualunque collegamento tra la sua persona e i fatti narrati. Precisa, infatti, che non è compito del dirigente scolastico disporre, decidere o rifiutare eventuale sede scolastica proposta dall’ente comunale. Nel dispositivo dirigenziale prot. n. 9366 del 30/08/2024 il dirigente scolastico propone, previa delibera del Consiglio d’Istituto, la sede dell’ex Inapli come soluzione più idonea per vicinorietà alla scuola a garanzia di un minore disagio per l’utenza. Non a caso, nello stesso documento, si suggeriscono all’ente comunale altre soluzioni, tra le quali proprio l’edificio scolastico di Vito.

Non compare nella nota dirigenziale alcun cenno relativo ad un eventuale rifiuto della sede di Vito, che tra l’altro è stata già ufficialmente comunicata e sono programmate per la prossima settimana le operazioni di trasloco da un edificio all’altro. Si ribadisce dunque con fermezza la totale estraneità rispetto a quanto indicato nell’articolo pubblicato da Strettoweb che risulta del tutto destituito di fondamento. Il dirigente scolastico Sonia Barberi si riserva di valutare eventuali azioni a tutela del nome, dell’immagine e della reputazione sia personale che dell’Istituzione scolastica“.

Il documento ufficiale smentisce la dirigente

E invece non c’è nulla di falso in quanto scritto da StrettoWeb. Alla dirigente vorremmo chiedere innanzitutto quali fatti avremmo narrato, se è lei stessa che nel dispositivo chiede chiaramente “l’ubicazione di tutte le classi e sezioni del Melissari presso l’edificio dell’ex Inapli sito in via Pensilvania 1/b, considerata la prossimità e vicinanza territoriale al plesso Melissari al fine di garantire un minore disagio all’utenza”. Nel dispositivo, che riportiamo giù, chiede, altresì il “rigoroso rispetto di quanto prescritto”. Lo fa in grassetto e con grande enfasi, citando Vito soltanto come una delle soluzioni proposte dal Comune a cui appunto lei si opponeva dopo poche righe chiedendo che “tutte le classi” venissero ubicate “presso l’edificio dell’ex Inapli per la prossimità e vicinanza territoriale al plesso Melissari“.

Inoltre, in alcuna parte del documento suggerisce altre soluzioni tra cui Vito. La dirigente chiede appunto solamente l’ex Inapli, in data 30 agosto, quale sede per tutte le classi. Eventualità diversa se tra la data del dispositivo e ieri, la dirigente abbia cambiato idea ed accettato la sede di Vito, ma questo è tutt’altro discorso e non riguarda il nostro articolo che faceva riferimento esclusivamente al dispositivo.

Giova segnalare poi l’assurdità dei toni utilizzati dalla dirigente, che denota nervosismo, confusione, insicurezza e rabbia. Avrebbe fatto una figura ben diversa mandando una nota con ben altri toni rispettando chi fa il proprio lavoro con senso di responsabilità con l’unico scopo di informare i cittadini di quanto sta succedendo.

Il dispositivo integrale

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