“La nota del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti del 5 settembre 2024 protocollo 36802 è la dimostrazione del sistema fallimentare con il quale l’amministrazione di Messina ha affrontato la “crisi idrica” di questa estate”, è quanto afferma la parlamentare di Italia Viva, Dafne Musolino. “I dati forniti dalla stessa Amam che emergono chiaramente da questa nota, possono essere così sintetizzati: il Comune di Messina riceve più acqua di quella di cui avrebbe bisogno e non subisce riduzioni o scostamenti tra le quantità effettivamente ricevute e quelle ritenute necessarie, almeno fino al mese di luglio 2024 quando a Messina era già in atto la “crisi idrica” che ha lasciato intere zone lasciate a secco per giorni e altre con il filino d’acqua, costringendo anche le attività commerciali a pagare le autobotti dei privati per poter lavorare”, evidenzia Musolino.
I dati
“È stato accertato che a giugno 2024 Messina riceveva 1.010,33 litri/secondo e il suo fabbisogno medio annuale, secondo il Piano Regolatore Generale delle Acque ed il Piano d’ambito approvato nel 2022, è di 980 litri/secondo. Ciò significa, semplicemente, che a giugno 2024 Messina riceveva circa 30l/secondo in più rispetto al suo fabbisogno e non aveva alcuna riduzione di portata idrica. Questi sono i dati ufficiali riportati dallo stesso Dipartimento Regionale, con buona pace di qualsiasi tentativo di ridimensionamento della gravità della situazione che emerge dall’indagine svolta dal Dipartimento Regionale. Di fronte a queste conclusioni restano sul campo le nostre domande che anzi assumono ancora più forza perché sono sostenute dal dovere di ricerca della verità“, rimarca Musolino.
“Dove va a finire l’acqua di Messina?
“Caro Sindaco, dove va a finire l’acqua di Messina? Perché a fronte di una portata che la stessa AMAM dichiara pari a 1.010,33 litri/secondo, Messina è senza acqua da mesi (e comunque già da prima del mese di giugno 2024)? Caro Sindaco, a cosa sono serviti i 5 distacchi generali per i lavori eseguiti da AMAM sulla conduttura nello scorso inverno e primavera? Adesso sappiamo ufficialmente che a Messina l’acqua c’è e si deve fare chiarezza sullo stato reale dell’acquedotto messinese dal suo punto di approvvigionamento fino a quello di ultimo allaccio.
Adesso sappiamo, documenti alla mano che la crisi non dipende dalla riduzione delle risorse regionali, né da presunte manovre del governo regionale che vorrebbe danneggiare Messina a causa del suo colore politico, ma da una gestione oscura e improvvisata di queste risorse”, sottolinea Musolino.
“Sì alla commissione di inchiesta”
“Adesso chiediamo che si istituisca una Commissione di inchiesta e che i vertici Amam ammettano la loro incapacità e rassegnino le dimissioni e il Sindaco chieda scusa al Prefetto di Messina per averla coinvolta in una rappresentazione nella quale si è tentato di strumentalizzare ad arte lo stato delle cose, salvo poi smentirsi con gli atti provenienti dalla sua stessa azienda municipalizzata. Adesso Sindaco e vertici dell’Amam chiedano scusa a tutti i cittadini di Messina”, conclude Musolino.