Bellissima scoperta nello Stretto di Messina: avvistato un rarissimo argonauta. Di che si tratta: storia e caratteristiche

I ricercatori dell'associazione Necton Marine Research hanno annunciato l'avvistamento di una rara specie di mollusco, l'Argonauta, nello Stretto di Messina

StrettoWeb

“Una sorpresa nel corso del monitoraggio dei cetacei! Un piccolo e raro Argonauta che abbiamo recuperato, filmato e rimesso in libertà!”. Così con entusiasmo, sui social, i ricercatori dell’associazione Necton Marine Research hanno annunciato l’avvistamento di una rara specie di mollusco mentre stavano effettuando un monitoraggio nello Stretto di Messina. Dopo averlo recuperato e filmato, l’animale è stato rimesso in libertà. Grande l’entusiasmo nel condividere la notizia, diventata in poche ore virale.

L’argonauta è un cefalopode appartenente al genere Argonauta, parte della famiglia degli Argonautidi. È comunemente conosciuto come “polpo cartaceo” per la sottile conchiglia che le femmine producono, un tratto distintivo che li distingue dagli altri polpi. Questo mollusco ha affascinato gli scienziati per secoli, sia per il suo aspetto che per il comportamento.

Caratteristiche morfologiche

  • Dimensioni: Le femmine di argonauta sono notevolmente più grandi dei maschi, arrivando a misurare fino a 30 cm. I maschi sono molto più piccoli, con dimensioni intorno ai 2 cm.
  • Conchiglia: La conchiglia è una struttura delicata e spiralata, simile a un pezzo di carta, da cui deriva il nome “polpo cartaceo”. A differenza delle conchiglie dei nautili, non è un vero guscio ma una sorta di “cassa di protezione” prodotta solo dalle femmine. La funzione principale della conchiglia è quella di contenere e proteggere le uova. Le femmine utilizzano due braccia modificate per avvolgersi attorno alla conchiglia e mantenerla stabile.
  • Colorazione e aspetto: L’argonauta ha un corpo liscio e morbido di colore grigio-bluastro. Come molti altri cefalopodi, può cambiare il colore della pelle per mimetizzarsi o comunicare. A differenza dei polpi comuni, i tentacoli sono molto lunghi e sottili, specialmente le due braccia che formano la conchiglia.

Comportamento e habitat

  • Distribuzione e habitat: Gli argonauti si trovano nelle acque tropicali e temperate di tutti gli oceani del mondo, soprattutto vicino alla superficie del mare, ma possono occasionalmente scendere in profondità. Prediligono le aree con acque calde e calme.
  • Mobilità: Si muovono principalmente utilizzando la propulsione a getto, espellendo acqua dal mantello. La conchiglia delle femmine contiene aria, che le aiuta a galleggiare.
  • Alimentazione: Gli argonauti sono carnivori e si nutrono di piccoli crostacei, pesci e altri cefalopodi. Catturano le prede con i tentacoli dotati di ventose e le portano alla bocca, dove viene triturata dal robusto becco.
  • Riproduzione: La riproduzione è affascinante e insolita: il maschio trasferisce gli spermatozoi alla femmina tramite un braccio speciale chiamato hectocotylus, che viene staccato e lasciato alla femmina. Una volta rilasciato, questo braccio continua a rilasciare sperma per fecondare le uova. I maschi generalmente muoiono poco dopo questo processo. La femmina depone le uova all’interno della conchiglia e le cura fino alla schiusa.

Curiosità

  • Dimorfismo sessuale: Il dimorfismo sessuale è marcato, con le femmine che possono essere fino a 600 volte più grandi dei maschi. Questo fenomeno è uno degli esempi più estremi nel regno animale.
  • La conchiglia e il mito degli Argonauti: Nell’antichità, si pensava che l’argonauta usasse la sua conchiglia come una barca, navigando sulle acque. Il nome “argonauta” deriva dai mitologici Argonauti greci, i leggendari marinai che cercarono il Vello d’Oro.
  • Somiglianze con i nautilidi: Sebbene le conchiglie degli argonauti possano somigliare a quelle dei nautili, i due gruppi sono molto diversi. La conchiglia dell’argonauta non è calcarea come quella dei nautili e non serve a contenere il corpo, ma solo le uova.
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