Test di medicina, abolito il numero chiuso: “svolta epocale anche per il Sud”

La riforma prevede l'abolizione del numero chiuso al primo semestre, consentendo l'iscrizione aperta per tutti gli aspiranti medici senza sostenere i test d'ingresso

StrettoWeb

Via libera dalla 7^ Commissione del Senato al disegno di legge delega che rivede le modalità di accesso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia, odontoiatria e protesi dentaria e medicina veterinaria. La riforma prevede l’abolizione del numero chiuso al primo semestre, consentendo l’iscrizione aperta per tutti gli aspiranti medici senza sostenere i test d’ingresso. L’obiettivo è la riorganizzazione del sistema delle professioni medico-sanitarie in un’ottica di sostenibilità sia per gli Atenei che per l’SSN. Il disegno di legge di delega al Governo mira a garantire una selezione più equa, basata sulle competenze acquisite degli studenti. L’accesso sarà infatti regolato attraverso i crediti formativi e la posizione in una graduatoria nazionale raggiunta.

La riforma include, inoltre, iniziative di orientamento già durante gli ultimi anni di scuola secondaria, con percorsi specifici per favorire l’ingresso nei corsi di laurea. Gli studenti potranno beneficiare di una formazione mirata e, in caso di mancata ammissione al secondo semestre, del riconoscimento dei crediti acquisiti per proseguire in altri percorsi di studio. Questa strategia mira a ottimizzare le risorse disponibili e garantire una preparazione di qualità in un settore cruciale per il Paese.

Mario Occhiuto (Fi): “su test di Medicina svolta epocale anche per il Sud”

“Oggi si è compiuto un passo decisivo in Commissione per il disegno di legge che rivoluziona l’accesso ai corsi di Medicina e Chirurgia. Un cambiamento che il nostro Paese attendeva da tempo, perché il sistema del numero chiuso è diventato una gabbia e ha tagliato fuori troppe menti brillanti, mentre il nostro sistema sanitario è in crisi e ha bisogno di forze nuove e preparate”. Lo ha detto il senatore di Forza Italia Mario Occhiuto intervenendo in Commissione Cultura durante le dichiarazioni di voto sul testo unificato sull’accesso alle Facoltà di medicina e chirurgia.

Per tanti anni – ha aggiunto il capogruppo azzurro in Commissione e componente del nucleo ristretto sulla riforma – abbiamo assistito a polemiche spesso strumentali sulla necessità di avere più medici per il Sistema Sanitario Nazionale. La risposta a questa esigenza – ha osservato – è arrivata, grazie al prezioso lavoro del ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini” “prima archiviando i Tolc, metodologia fallimentare, poi lavorando in maniera organica su una riforma strutturale. Con questo intervento – ha aggiunto Occhiuto – finalmente si aprono le porte a un numero maggiore di studenti, dando a tutti la possibilità di dimostrare il proprio valore non solo con un test, ma con il merito dimostrato sul campo. Si tratta di un modello più equo e moderno, che mette alla prova le reali capacità dei ragazzi durante il primo semestre di studi, senza più affidarsi a un unico esame standardizzato che lascia troppi giovani ai margini. E’ una svolta epocale, anche per il Sud e, in particolare per la Calabria, dove c’è una cronica mancanza di personale sanitario e gli studenti sono spesso costretti ad andare a formarsi fuori sede“, ha concluso.

Condividi