Ex calciatore del Messina accusato di stupro: è polemica

Carmine Cretella, attualmente al Padova, accusato di violenza sessuale: polemica nella città veneta per il secondo caso, dopo quello di Liguori

StrettoWeb

Un ex calciatore del Messina, Carmine Cretella, attualmente al Padova, è accusato di stupro. Rinviato a giudizio davanti al Tribunale di Messina per una presunta violenza sessuale su una minorenne, risalente al 2020, il suo procedimento è stato aperto nel 2022 dopo la denuncia del padre della vittima, una 14enne. Proprio quell’anno il centrocampista arrivò a Padova, proveniente appunto dal Messina, in Serie D.

Ma a Padova è esplosa la polemica, anche perché quello di Cretella è il secondo caso, dopo quello di Liguori. Attorno a quest’ultimo la società di viale Nereo Rocco ha fatto quadrato, così come i tifosi. In un comunicato il Padova ha detto che “la società non esprimerà alcun tipo di valutazione in merito alla vicenda fintantoché la giustizia non si sarà espressa con una sentenza definitiva in ultimo grado di giudizio”. Neppure le tifose si sono esposte: “Come club femminile non sosteniamo e non demonizziamo” hanno affermato le rappresentanti di ‘Appartenenza Biancoscudata”.

Lo sdegno della politica

Al termine i tifosi l’hanno acclamato dagli spalti. Una scelta che non è andata giù all’assessore del Pd Cristina Piva, con delega all’istruzione, che ha aperto il tiro-al Padova: “è una vergogna – ha detto – che provoca un danno d’immagine alla città, alla società e ai tifosi. Che esempio diamo ai bambini che cominciano a giocare a calcio proprio nel Padova?”. Anche il sindaco Sergio Giordani, che di calcio se ne intende – era il presidente dell’ultimo Padova in serie A, nel 1994-95 – ha fatto capire da che parte sta: “bisogna sempre e in ogni caso stare dalla parte delle donne che trovano il coraggio di denunciare una violenza”.

A Liguori si aggiunge adesso il caso-Cretella, accusato sempre di violenza sessuale su una minorenne. Così nella città veneta è scoppiato un mezzo terremoto: da una parte i tifosi che non vogliono svegliarsi dal momento magico di una squadra ampiamente prima in classifica, con 7 punti di vantaggio sul Vicenza, secondo; dall’altro un’amministrazione di centro sinistra ed una comunità che ha fatto della lotta alla disparità di genere, e alla violenza sulle donne – il femminicidio di Giulia Cecchettin è avvenuto qui vicino – un tratto distintivo. Contro l’iper-garantisco per i calciatori si sono espresse anche le donne ‘Democratiche’, per le quali “è grave l’atteggiamento ‘ad personam’ e tendenzialmente assolutorio della tifoseria che, per difendere un giocatore a tutti i costi, usa strumentalmente la Costituzione”.

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