Reggio Calabria: il degrado alla fermata Aeroporto, i turisti spaesati e un aiuto che non ti aspetti

Degrado alla fermata "Aeroporto" di Reggio Calabria: la testimonianza di Falduto tra sporcizia e mancanza di segnali

StrettoWeb

La scorsa Primavera, dopo i grandi e importanti annunci delle rotte Ryanair internazionali da e per lo Stretto, grazie all’opera della Regione Calabria, il pensiero era diventato soltanto uno: i turisti sarebbero arrivati, non c’era alcun dubbio, ma il Comune di Reggio avrebbe dovuto metterli nelle condizioni di spostarsi al meglio, sfruttando l’intermodalità tra stazione, Aeroporto, Porto ecc… Risultato? I turisti ci sono, come prevedibile, ma le condizioni affinché possano tornare tra qualche mese, o il prossimo anno, o tra due anni, francamente non lo sappiamo. Perché non sappiamo se sono stati messi nelle condizioni di spostarsi con comodità e senza disagi.

La fermata “Aeroporto” e la testimonianza di Falduto

L’esempio sta tutto nella fermata “Aeroporto”, a un passo dal pontile di San Gregorio. Come sappiamo, c’è un sottopasso che collega all’Aeroporto, utile a tutti coloro che vogliono raggiungere lo scalo “Tito Minniti” arrivando dalla Stazione o viceversa. C’è un problema, però: il sottopasso è buio e degradato, quindi senza illuminazione, e completamente sommerso di spazzatura e fogna. Ma c’è di più: mancano indicazioni, segnali, insomma qualche parvenza di cartello che segnali dove e come raggiungere l’Aeroporto una volta scesi alla fermata “Aeroporto”. E’, questo, un problema presente da diverso tempo. Quel tunnel è buio e degradato da sempre ed è rimasto tale anche dopo la realizzazione della bella, moderna e nuova fermata.

Insomma, un disastro. A evidenziarlo, in un video oggi sui social, l’imprenditore reggino Giuseppe Falduto. In quello che è un suo “viaggio” nei pressi della fermata, sottolinea il degrado, la fogna e l’immondizia che qualsiasi turista si trova davanti una volta arrivato lì. Sale sul treno alla Stazione Centrale, sa che c’è una fermata che lo porterà all’Aeroporto, ma non sa di trovarsi la beffa all’arrivo. Anche perché, come detto, non c’è uno straccio di cartello, di indicazione.

I turisti si trovano spaesati e col degrado, la peggior immagine che si possa offrire a chiunque arrivi a Reggio Calabria per la prima volta. Molto spesso, chi arriva lì è costretto a chiedere informazioni ai residenti nella zona. Falduto infatti trova la testimonianza di due signori che abitano proprio dietro la fermata. Sono loro, spesso, ad aiutare i turisti che gli chiedono informazioni. Un aiuto per certi versi inaspettato e anche non obbligatorio. “L’unica indicazione che possiamo dargli è di andare a piedi fino all’Aeroporto, da qui. Sono 10 minuti a piedi, ma i 10 minuti peggiori per quella che è la pubblicità per Reggio. Ci sono inglesi, tedeschi, americani. Basterebbe mettere le luci al tunnel, pulire, fare un percorso pedonale. Invece in questo modo gli stranieri che arrivano sono costretti ad attraversare questo tunnel buio e degradato, stare attenti ad acqua e fogna se non piove e poi passare da una strada a quattro corsie dove le auto sfilano ad alta velocità”.

Male, malissimo. E mentre la Sacal si impegna a realizzare una tendostruttura, e mentre già sono stati realizzati alcuni lavori nell’area esterna dell’Aeroporto, e mentre tanti altri saranno previsti nel futuro prossimo, quando è il Comune a dover prendere in mano la situazione su questioni importanti, rimane indietro, vanificando l’eccellente lavoro svolto dalla Regione per quella che rappresenta una vera e propria svolta per la città.

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