Reggio Calabria, controlli a tappeto nei negozi degli stranieri intorno a Piazza Sant’Agostino: tante irregolarità, multe per 28 mila euro

I Carabinieri hanno condotto un’attività ispettiva su tre esercizi commerciali del centro cittadino, localizzati nell’area di Piazza Sant’Agostino e vie limitrofe

StrettoWeb

Proseguono senza sosta le attività della Compagnia Carabinieri di Reggio Calabria per il contrasto al lavoro sommerso, alle irregolarità lavorative e alle violazioni delle norme in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. L’operato dei militari, frutto di impegno e abnegazione, continua a produrre risultati concreti a tutela della legalità e della sicurezza del territorio.

Nella mattinata di ieri, in collaborazione con i Reparti Speciali del Nucleo Ispettorato del Lavoro e del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità, i Carabinieri hanno condotto un’attività ispettiva su tre esercizi commerciali del centro cittadino, localizzati nell’area di Piazza Sant’Agostino e vie limitrofe. Tali esercizi, alcuni gestiti da cittadini stranieri, erano impegnati nella vendita di alcolici e nella somministrazione di alimenti.

Durante le verifiche è emerso che uno dei locali impiegava un lavoratore in nero, violando le normative in materia di lavoro regolare. Sono state inoltre riscontrate gravi carenze igienico-sanitarie, tanto in questo esercizio quanto negli altri due sottoposti a controllo. A conclusione delle operazioni, un 56enne è stato deferito in stato di libertà e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un importo complessivo di circa 28.000 euro.

Questa operazione si colloca all’interno di un quadro più ampio di interventi svolti dall’Arma dei Carabinieri nella provincia reggina. In un contesto sociale e territoriale complesso, l’attività di controllo del territorio rimane l’unico strumento efficace per la prevenzione e la tutela della sicurezza pubblica, contribuendo in maniera decisiva a migliorare la percezione di sicurezza della popolazione.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per l’indagato vale il principio di non colpevolezza fino a condanna definitiva.

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