“Ammazzateci Tutti” irrompe in politica: “il premio di maggioranza non ci fa paura”

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StrettoWeb

ammazzateci tuttiE’ oramai evidente che il Sud e in particolare la Calabria sono attraversati da una drammatica emergenza che non e’ più solo economica, ma etica e sociale; i calabresi di buona volontà non possono più voltarsi dall’altra parte, e noi giovani stiamo già costruendo con la società civile un’alternativa credibile, facendo nostro il monito di Papa Francesco per l’impegno in politica delle nuove generazioni e l’invito a non farci ‘rubare la speranza’. Questa terra può e deve trovare dentro se stessa il coraggio di liberarsi dal male“. Cosi’, all’Ansa, Aldo Pecora, leader del movimento antimafia ‘Ammazzateci tutti’, annuncia che il movimento si presenterà alle prossime elezioni regionali calabresi e comunali reggine. “Ammazzateci Tutti”, quindi, avrà una lista autonoma sia per la Regione Calabria che per il Comune di Reggio. Ancora top secret il nome dei candidati a Governatore e a Sindaco, ma Aldo Pecora a StrettoWeb assicura: “il premio di maggioranza non ci fa paura“.

Aldo PecoraSiamo consapevoli – spiega Pecorache in questo momento storico non converrebbe ‘fare politica’ in Calabria, men che meno provare a farlo da soli, ma siamo altrettanto consapevoli che non possiamo far finta di non vedere, perché cosi’ facendo ci renderemmo complici dell’eutanasia della nostra terra“. “E poiché’ e’ una situazione di emergenza – aggiunge il fondatore del movimento antimafia – in queste condizioni in politica non si entra, non si scende ne’ si sale: noi, a partire dalla prossime elezioni, in politica abbiamo il diritto e il dovere di irrompere e di soccorrere la Calabria“. “Ponendo la legalità e il lavoro come imprescindibili pilastri della nostra futura azione politica – continua Pecoraci proponiamo come artefici di un nuovo inizio, con un ‘cantiere civico’ aperto a tutte le persone di buona volontà ed anche a tutte quelle forze politiche che, trasversalmente, si riconosceranno nei nostri propositi e sceglieranno di unirsi al nostro popolo, naturalmente solo dopo aver reciso chirurgicamente le cancrene ed estirpato la gramigna che le hanno divorate e private di ogni credibilità e della fiducia dei cittadini“.

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