Reggio: “per il lungomare servono le barriere soffolte di scogli come a Tropea” [FOTO]

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StrettoWeb

tropeaDopo l’articolo pubblicato stamattina su StrettoWeb relativamente all’esigenza, ormai urgentissima, di dotare il lungomare di Reggio Calabria di apposite barriere frangiflutti, la nostra redazione ha ricevuto da Franco Seas un’indicazione molto interessante che riteniamo di dover riportare: “vi scrivo in merito al vostro articolo sulle barriere frangiflutti che necessiterebbero sulla costa per fermare l’erosione. Ebbene forse non siete a conoscenza che tali metodi, invasivi ed antiestetici, non sono nemmeno utili per le nostre coste a causa delle correnti che li usano come “leva” per spostare la sabbia da un punto all’altro, ripascendo in un punto ed erodendo in un altro“.

tropea01Finalmente – prosegue Seas nell’email a StrettoWeb – l’ingegneria naturalistica ci mette a disposizione nuove tecniche , già sperimentate anche in Calabria con successo (Tropea e litorale vibonese quelle che io conosco..) cioè le cosiddette “barriere soffolte di scogli” che,  sotto il pelo dell’acqua, parallele alla linea di costa,  creano resistenza alle correnti e consentono un ripascimento dei litorali. Non sono invasive perché se ne vede solo l’ombra sott’acqua, anzi costituiscono un ottimo habitat sottomarino per tante specie animali. Sarebbe interessante se, allo scopo di comprendere la loro utilità, intervistasse qualcuno dell’univertità mediterranea, così da spiegare a me per primo, che sono un semplice cittadino, le buone pratiche di difesa della costa, che va tutelata senza stravolgimenti mostruosi come quelli già creati in calabria nel litorale paolano“. Un argomento che sicuramente approfondiremo ulteriormente. 

Ecco, intanto, alcune foto con le due soluzioni (nelle prime foto Paola, nelle altre Tropea):

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