Elezioni Reggio, ecco i programmi: Falcomatà disegna la città del futuro, Dattola banale, gli altri solo protesta

StrettoWeb

044waterfrontFinalmente i programmi: in grande ritardo, ma almeno dopo la presentazione delle liste a 25 giorni dalle elezioni un po’ tutti i candidati hanno reso noto ciò che vogliono fare se saranno eletti Sindaco della città di Reggio Calabria. I programmi integrali li stiamo pubblicando nell’apposita sezione di StrettoWeb “Speciale Comunali Reggio“, ma adesso che finalmente ci sono è giusto dargli lo spazio che meritano. Parliamo di fatti, parliamo di idee, parliamo di programmi. E’ su questo che dovrebbe concentrarsi la campagna elettorale, è su questo che riteniamo opportuno focalizzarci.

Reggio Speciale Elezioni ComunaliNove candidati, nove programmi quindi, gran parte di protesta rispetto ad una situazione difficile. La città, piegata nel degrado e nell’abbandono dopo due anni di commissariamento, vive un momento certamente molto difficile non solo a livello economico e sociale, ma anche politico. In tanti provano ad intercettare il malcontento e nel mirino di molti candidati c’è sia la gestione commissariale che il “modello Reggio”. Poche idee, poche proposte, pochi impegni concreti, poche soluzioni sul futuro ma soltanto protesta, populismo e politichese che magari raccoglie anche il consenso della gente, ma cosa risolve in concreto? (vedi Grillo…)

Qualche spunto interessante arriva da Ethos e le due liste in coalizione a supporto di Giuseppe Musarella: anche qui tanta protesta ma affiancata anche da alcune idee molto interessanti per cultura, turismo, sport, sociale, ambiente e nuove tecnologie.

La prima "Notte Bianca" di Reggio
La prima “Notte Bianca” di Reggio

Molto banale, invece, il programma di Dattola: breve, stringato, evidenzia l’imbarazzo del centro/destra rispetto all’attuale situazione politica di una coalizione che da un lato rivendica con orgoglio e nostalgia la stagione del “Modello Reggio” ma dall’altro non ha il coraggio di proporsi alla città che, a prescindere se a ragione o meno, addebita a Scopelliti e a quegli anni tutte le disgrazie successive. Una scelta più netta sarebbe stata sicuramente più efficace: il centro/destra avrebbe dovuto nettamente rilanciare quella stagione oppure prenderne le distanze. Da un lato avrebbe potuto rivendicare quanto di buono la città ha vissuto tra 2003 e 2011, al contrario avrebbe potuto ammettere le proprie responsabilità ripartendo da zero e guardando al futuro. Nulla di tutto ciò è stato fatto. Né acqua né vino. “Non ne parliamo proprio che è meglio“. Ma il silenzio non fa mai bene, l’elettorato non riceve messaggi chiari e rimane nel limbo dell’incertezza. E’ solo la punta dell’iceberg di un centro/destra allo sbando, di una candidatura debole destinata ad un flop clamoroso e senza precedenti nella storia del centro/destra a Reggio. Le elezioni non sono ancora perse, ma lo saranno il 26 sera quando inizieranno a volare gli stracci. E’ già il momento di fare “mea culpa” per le scelte fallimentari di questa campagna elettorale che svilisce quel patrimonio politico ed elettorale che tra 2007 e 2011 aveva consegnato al centro/destra di Reggio Calabria tutti i record storici possibili e immaginabili.

Nuovo Corso Garibaldi Reggio CalabriaL’unico programma che da’ alla città una luce, una speranza, un futuro è paradossalmente quello di Giuseppe Falcomatà e del centro/sinistra. E’ paradossale perché proprio da questa coalizione, in teoria, potrebbero partire i “colpi” più sferzanti di protesta rispetto a chi ha amministrato la città nell’ultimo decennio. Il centro/sinistra, infatti, è solo opposizione a Palazzo San Giorgio dalla primavera 2002, 12 anni e mezzo fa. E’ tanta roba. Come il programma di Falcomatà, che è tanta roba. Non si guarda indietro, neanche un solo accenno a Scopelliti, neanche un solo accenno Commissari. Si mette da parte il passato e ci si proietta il futuro. E’ probabilmente quello che avrebbe dovuto fare il centro/destra dopo tutti gli eventi degli ultimi mesi e anni. Falcomatà disegna la città del futuro con spirito positivo e intraprendente: 44 pagine curate nella forma ma soprattutto nella sostanza, volte a colpire l’elettorato nella sua parte più sensibile con tante idee concrete, buone, volte allo sviluppo e alla crescita della città a prescindere da ogni ideologia.

tapistapisIdee che non possono che far piacere a tutti, per un candidato espressione della sinistra che però si presenta come candidato di tutti. I temi più controversi come ad esempio il Registro delle Nozze Gay o l’immigrazione, non trovano spazio in un contenitore estremamente pragmatico, con un’unica motivazione: rilanciare la città dopo il buio di questi ultimi anni. Si parte dalla Città Metropolitana come occasione di sviluppo, poi di Reggio Smart City, di una “nuova immagine” e di una progressiva pedonalizzazione di tutto il centro storico per una città sempre più a misura d’uomo. Si continua con ambiente, benessere, raccolta differenziata, trasporti, cultura, turismo, idee per trasformare la città in un “museo a cielo aperto”, e poi molto altro su legalità, trasparenza, welfare e sport. E’ un programma che fa sognare, è un programma che rispecchia pienamente il compito della politica, quella sana, quella di cui sempre più spesso sentiamo la mancanza. E’ forse il programma che oggi, dopo la stagione del “Modello Reggio”, avrebbe dovuto presentare il centro/destra secondo una logica delle cose che vede la maggioranza rivendicare il proprio operato e l’opposizione a criticarlo a priori. Invece i temi più importanti del “Modello Reggio”, inteso come quella stagione che aveva senza ombra di dubbio fatto grande la città, (turismo, immagine, cultura, opere pubbliche) trovano un naturale prosieguo in queste 44 pagine di speranze, di sogni, di idee. A prescindere dal colore politico. E Falcomatà ha il merito di essere portatore di questa speranza. E’ l’unico che parla di futuro con il sorriso, con una prospettiva positiva, che parla di crescita, che parla di sviluppo.

falcomatà reggio programmaIn questo modo ricalca ciò che a livello nazionale sta facendo Renzi, con la speranza di ottenere risultati simili. Falcomatà nel suo programma scrive che “il mondo ha bisogno di Reggio come capitale del Mediterraneo“, uno slogan da brividi che supera tutti quelli utilizzati negli anni da “città turistica” a “città della gioia” e molti altri ancora. Reggio, aggiunge ancora Falcomatà, “può diventare la capitale italiana di un esperimento intrigante: c’è la possibilità, per una generazione talvolta derisa, spesso criticata, di non attendere passivamente il proprio turno ma di mettersi in gioco rischiando. […] L’ideale di bellezza, di stile, di innovazione, di coraggio, di qualità, di mistero che questa Città ha saputo esprimere nel corso dei secoli è necessario, qui e ora perché la nostra Città non è solo passato e la Reggio che più ci piace è quella che costruiremo insieme. […] Non rassegniamoci a dare per scontato che i figli vivranno peggio dei padri. L’idea che non valga più la pena combattere e impegnarsi è assurda. […] È con questo spirito che bisogna provare a scrivere i prossimi 10 anni di questa città. Ed è con questa leggerezza, con il sorriso sulle labbra, con una bellezza che deriva dalla disponibilità al sacrificio, con i problemi sulle spalle e con la voglia di restituire la speranza a questa città che proponiamo il nostro programma per la Città di Reggio Calabria; pongo il mio onore per meritare la vostra fiducia e il vostro sostegno per una Città più coraggiosa, più onesta e trasparente, più semplice, più bella e gentile“. Chapeau.

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