Primo congresso regionale per Futuro e Libertà: i giovani in primo piano

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Approvato il documento finale, nell’ambito del primo congresso regionale di Futuro e Libertà, che si è svolto ieri a Taormina.

Futuro e Liberta’ si candida ad esercitare la leadership politica e culturale all’interno di un Nuovo Polo per l’Italia che in Sicilia aspira legittimamente a divenire il primo. Vogliamo costruire il futuro della Sicilia, ma se da un lato siamo alternativi al PdL e alla sua politica che ha fallito nella gestione soprattutto nelle tre citta’ metropolitane, dall’altro non intende essere subordinato al Pd e ancor meno alla sua dialettica interna” si legge all’interno del documento.

Per i finiani due devono essere le direttrici per questo ultimo scorcio di legislatura: “un piano straordinario per l’occupazione, soprattutto giovani e donne, anche sgravando il carico fiscale per le imprese che assumono, incentivando nel contempo le micro imprese familiari; l’altra l’investire nel sapere, fondamento di una societa’ meritocratica e capace di valorizzare le nuove generazioni“.

In particolare, Fli Sicilia chiede al partito nazionale di reintrodurre il sistema dei collegi o delle preferenze, perche’ vuole “un partito sempre piu’ aperto e democratico e scalabile dall’interno, senza piu’ esperienze di uomini in solitudine al comando, un partito collegiale che abbia una squadra alla guida e cittadini che possano scegliere i propri parlamentari“.

Riguardo ai rapporti con il governatore siciliano, Raffaele Lombardo, Futuro e Libertà sottolinea come i suoi esponenti siano stati sempre leali e coerenti nel sostenere il presidente della Regione, anche nei momenti difficili, e questo costituisce un motivo in più per continuare ad essere sinceri e poter dissentire, qualora il caso lo richiedesse, dalle scelte politiche o di governo di Lombardo.

Tra gli obiettivi che si leggono nel documento approvato nella giornata di ieri, si legge “Occorre alzare il livello dell’azione del governo della Regione: non riconfermare i dirigenti generali che non sono riusciti a spendere le risorse comunitarie, razionalizzare i costi della macchina burocratica, riorganizzare gli enti locali cominciando con la rapida approvazione della nostra legge sull’abolizione delle Province, chiudere la fase interminabile delle false liquidazioni, procedere alla riforma degli Iacp e dei Consorzi di Bonifica“.

Quanto al Ponte sullo Stretto di Messina, si legge,  “e’ necessaria una moratoria, visto il costo dell’opera, reindirizzando le risorse pubbliche su un grande piano di recupero e prevenzione idrogeologica e ambientale“.

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