Reggio, 14 giorni dopo il voto Falcomatà è ancora senza Giunta: dissidi nei partiti di maggioranza

StrettoWeb

consiglio-comunaleReggio meritava di più. Dopo due anni e un mese di commissariamento, serviva un’Amministrazione che con grande urgenza iniziasse in modo immediato ad affrontare i tanti problemi che attanagliano i cittadini, affamati di risposte istituzionali dopo un vuoto durato appunto oltre due anni. Invece ancora nulla. Sono passate due settimane dal giorno delle elezioni e 11 giorni dalla proclamazione ufficiale del neo Sindaco Giuseppe Falcomatà, che però non ha ancora potuto realmente amministrare la città: l’unico provvedimento ufficiale assunto in queste prime due settimane è stata la chiusura delle scuole per l’allerta meteo.

FalcomatàLa Giunta non è ancora stata presentata, nonostante sia pronta nella testa e nelle idee del Sindaco: ma tra i partiti, e internamente ai partiti, ci sono tanti dissidi e pressioni su alcuni incarichi e tutto si sta ulteriormente prolungando a dismisura. Falcomatà ha convocato per martedì 11 novembre una nuova riunione tra i partiti e spera a questo punto di avere la fumata bianca da tutti, per poter presentare la sua squadra di governo alla città nella giornata di mercoledì 12.

La quadra sembra ormai quasi completamente definita su queste indicazioni generali, che arrivano da ambienti vicini a Palazzo San Giorgio:

  • Sindaco: Giuseppe Falcomatà, trattiene le deleghe a Città Metropolitana, Beni Confiscati e Grandi Eventi
  • Vice Sindaco: Mimmo Martino con deleghe a Personale e Affari Generali
  • Assessore al Bilancio, Programmazione Economica e Tributi: Armando Neri
  • Assessore a Sicurezza, Legalità e Polizia Municipale: Giovanni Muraca
  • Assessore ai Lavori Pubblici: Angela Marcianò
  • Assessore alle Politiche Sociali: Giuseppe Marino
  • Assessore all’Ambiente: Antonino Zimbalatti
  • Assessore all’Urbanistica: ? (una donna esterna, il nome è ancora top secret)
  • Assessore ? (un’altra donna esterna, a meno che non si torni su Nancy Iachino, delega ancora da stabilire)
  • Assessore Paola Maria Serranò (delega ancora da stabilire)

Tra le deleghe da stabilire, c’è quella dell’Istruzione e dei rapporti con scuole e università; dello sport; della protezione civile; alle attività produttive. Tra le sorprese c’è Angela Marcianò, 36 anni, avvocato, reggina doc, docente all’Università Mediterranea di Reggio Calabria e componente della commissione parlamentare anticriminalità e corruzione.

Mimmo Martino
Mimmo Martino

Tanti i nodi ancora da sciogliere. Quello delle donne in Giunta, appunto. Dovranno essere 4 in base al decreto Delrio, che però su 9 assessori prevede un tetto massimo di 3 esterni. Un bel problema per la maggioranza, che non ne è ancora venuta fuori. La situazione è confusa, così come i tanti dissidi all’interno della coalizione. Il secondo partito, dopo il Pd, che fa parte della coalizione, è il Centro Democratico di Bruno Tabacci: ha ottenuto il 7,5% e ha eletto 3 consiglieri, ma il primo è il tanto discusso Nicola Paris che nel 2011 era stato eletto nelle fila del centro/destra, il secondo è Saverio Anghelone, figlio di un ex assessore di centro/destra. Terzo eletto Mimmo Martino che secondo gli accorti della vigilia sarà il Vice Sindaco, ma Anghelone starebbe facendo di tutto per scavalcarlo ed essere il vice di Falcomatà, addirittura Tabacci in persona avrebbe scritto al neo Sindaco indicando Anghelone, ma la scelta su Martino non dovrebbe essere scalfita per i motivi già delineati sopra. E’ una questione di credibilità per tutta la maggioranza, che già in campagna elettorale aveva assicurato “chi è stato con loro non potrà stare con noi“, con riferimento a coloro che avevano governato la città negli scorsi anni con il centro/destra.

schirripaPoi c’è la questione interna a Pd: Demetrio Delfino e Gianni Minniti non sono certo entusiasti di rimanere fuori dalla Giunta comunale. La situazione è ancora aperta. I vertici cittadini del Pd, Seby Romeo e Nicola Irto, sono impegnati nella campagna elettorale per le Regionali e questi sicuramente rallenta ulteriormente le cose. Sicuramente, in base alle nomine ad assessori, rientrerà in consiglio comunale il giovane Marco Schirripa, il secondo dei non eletti del Partito Democratico dopo Paola Maria Serranò che appunto dovrebbe essere nominata assessore. Ci sarà posto a Palazzo San Giorgio anche per Filippo Burrone di Reset, Mauro Riccardo per “La Svolta”, Francesco Gangemi del Centro Democratico ed Emiliano Imbalzano di “A Testa alta per Reggio”, i primi dei non eletti nelle rispettive liste, anche se per avere l’ufficialità bisogna attendere l’esito dei riconteggi ancora in corso a Palazzo San Giorgio.

Lucio-DattolaSul fronte dell’opposizione, Lucio Dattola non sembra avere intenzione – almeno per il momento – di dimettersi, quindi i seggi di Reggio Futura rimarranno 4. Dopotutto, in base alle prime indiscrezioni che arrivano proprio dai riconteggi delle schede, al quinto posto ci sarebbe Giuseppe Agliano, che avrebbe superato Marcianò e che quindi potrebbe tornare a Palazzo San Giorgio in caso di dimissioni di Lucio Dattola. Dattola che intanto per mercoledì 12 ha convocato una riunione interpartitica di minoranza per discutere dei ruoli che spettano appunto al centro/destra (capogruppo, vice presidenza del Consiglio, nomine sulle commissioni).

Paolo Ferrara votoC’è infine il nodo Paolo Ferrara: il candidato a Sindaco di Liberi di Ricominciare ha presentato alla commissione elettorale una dettagliata memoria con riferimento alle sentenze del consiglio di stato che evidenziano come per l’elezione in consiglio comunale la soglia di sbarramento del 3% è da considerare per il candidato a Sindaco, e non per le liste della coalizione. Al momento non sembra che la commissione abbia intenzione di prendere questa decisione, ma Ferrara ha tutta l’intenzione di procedere fino al TAR. Passeranno mesi, ma anche lui potrebbe rientrare in consiglio comunale. In base alla ripartizione dei seggi, sempre che gli organi competenti gli diano ragione, in caso di un eventuale ingresso di Ferrara, sarebbe Forza Italia tra i partiti di minoranza a perdere un seggio: non più 4 eletti, ma soltanto 3.

reggio calabria elezioni spoglio comunali urna seggio (3)Ecco perchè il riconteggio è decisivo per capire chi arriva terzo nel partito di Berlusconi tra Massimo Ripepi e Mary Caracciolo, divisi da appena 4 preferenze dai primi dati. Entrambi sono convinti di essere al terzo posto, e sanno che chi sarà il 4° rischia di uscire dopo poco tempo dal consiglio comunale. Anche qui, staremo a vedere. Il riconteggio non è ancora finito, come avevamo già scritto la scorsa settimana i tempi sono molto lunghi e a questo punto è difficile addirittura che la prima seduta del nuovo consiglio comunale venga convocata prima di metà mese. Probabilmente si slitterà ancora a dopo il 20, forse addirittura dopo le Regionali. Un mese dopo le elezioni comunali.

Quella stanza del civico consesso, dopo lo scioglimento dell’ottobre 2011, rimane ancora maledettamente vuota. In città, di fatto, la democrazia è ancora sospesa, nonostante la gente si sia espressa in modo netto e inequivocabile ormai due settimane fa. Non è certo il modo migliore per iniziare. Reggio meritava di più, invece mentre in città torna l’emergenza rifiuti i partiti litigano per le poltrone.

consiglio-comunale

Condividi