Giampilieri (ME): opere incomplete, dubbi sui materiali usati e problemi negli espropri, ecco la relazione tecnica di Santoro

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GiampilieriLa relazione dell’ingegnere capo del Genio Civile, Leonardo Santoro, su Giampilieri decreta: il villaggio non è ancora del tutto sicuro. La relazione tecnica sulle opere realizzate dopo l’alluvione del 2009, specifica «l’attuale mancata funzionalità idraulica delle opere nell’abitato di Giamplieri; il mancato avvio delle opere appaltate; e le criticità delle procedure di esproprio adottate».

Le opere costate circa 40 milioni di euro, sono rimaste incomplete e non rendono immuni dai rischi gli abitanti di Giampilieri. L’ingegnere Santoro spiega, infatti, che sino ad oggi è stato realizzato un canale di gronda in cemento armato nella parte a monte e sempre in cemento armato il finale del tratto del canale fugatore con innesto nel torrente Giampilieri, che lascia ancora scoperta la parte intermedia, che permetterebbe «la continuità idraulica tra il sopracitato canale di gronda ed il tratto finale di collegamento con il torrente Giampilieri».

«Senza peraltro entrare nel merito delle scelte dei materiali adottati … non può non rilevarsi – dice Santoro – lo stato di criticità estrema delle condizioni di sicurezza dell’abitato di Giampilieri imputabile al mancato completamento delle opere descritte ed indispensabili per il conseguimento delle finalità emergenziali… Tali lavori residui se non completati in tempi brevi – continua Santoro – vanificherebbero la funzionalità idraulica dell’intero sistema di convogliamento veloce delle acque già eseguito a monte ed a valle».

Inoltre, nel rapporto Santoro lascia intendere una certa perplessità circa l’utilizzo del cemento armato, e anche «lo stallo delle procedure di esproprio che impedirebbero, se non concluse, la consegna delle aree e la demolizione dei fabbricati e dei ruderi interessati dalla realizzazione delle citate opere».

A tal proposito, Santoro chiarisce già nella sua relazione che l’impasse si è sbloccata dopo aver «inoltrato i necessari solleciti all’Amministrazione Comunale», che curerà le pratiche espropriative, ed avere avviato la necessaria sinergia tra gli Enti.

Il presente rapporto verrà presentato domani a Palermo, al Dipartimento di Protezione civile, dove Santoro relazionerà sull’attuale situazione di Giampilieri. Nel corso dell’incontro sarà affrontata anche la questione delle procedure espropriative. 

A tal proposito, Santoro ricorda nella relazione che in base all’Opcm 3865 si prevedeva che per i proprietari di unità immobiliari adibite ad abitazioni distrutte dall’evento calamitoso, fosse corrisposto un contributo per la ricostruzione o la delocalizzazione dell’immobile fino al 70% del valore e nella misura massima di 150mila euro nel caso di abitazione principale; fino al 50% del valore e nella misura massima di 100mila euro se trattasi di unità immobiliare non destinata a prima abitazione.

giampilieriL’ingegnere capo del Genio civile scrive nella relazione che i valori degli immobili venivano determinati attraverso perizie giurate redatte da tecnici di fiducia delle ditte, che facevano riferimento allo stato preesistente degli eventi alluvionali che ne hanno determinato la distruzione.

«Stante l’attuale regime ordinario instaurato dall’OCDPC n. 35/2013 al fine di garantire la massima imparzialità – si legge nella relazione firmata da Santoro –  si ritiene opportuno che gli immobili vengano valutati dall’Agenzia del Territorio di Messina…».

«La problematica – scrive – era legata alla mancata consegna dell’ex plesso scolastico destinato a depositeria comunale e che risultava, a tutt’oggi, ancora invaso dal fango e dai detriti dell’1 ottobre 2009.  La criticità è stata risolta grazie all’attivazione dei contatti con l’amministrazione comunale… che ha comunicato di poter procedere con la citata consegna».

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