Reggio: “la banca CARIME di Marina di Gioiosa non deve chiudere”

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Nino-De-GaetanoIl consigliere regionale della Calabria Nino De Gaetano, esponente del Partito Democratico, interviene in merito alla chiusura della filiale CARIME di Marina di Gioiosa Ionica, in provincia di Reggio Calabria.

“Nell’ambito di un nuovo piano di interventi sulle banche e società UBI, scelte di vertice stanno decidendo di chiudere e ridimensionare diverse filiali e sportelli in tutta Italia. Ovviamente la Calabria non è esclusa da questo processo, essendo infatti ben otto i comuni interessati: Melito, Vibo Valentia, Tiriolo, Lamezia Terme, Spezzano Sila, Corigliano, San Lucido e Marina di Gioiosa Ionica.

Proprio a Marina di Gioiosa Ionica – scrive De Gaetano – si è deciso di chiudere la filiale CARIME, una sede che non ha alcun problema di deficit e che verrebbe spostata nella vicina Roccella. Non si valuta, però, che la banca in questione serve ben sei comuni, quelli della Valle del Torbido, che tra l’altro, proprio qualche giorno fa, hanno approvato lo Statuto dell’Unione dei Comuni (il primo in tutta la nostra Provincia). Ora, tenuto conto che l’altra banca presente a Marina di Gioiosa Jonica, a breve probabilmente chiuderà anch’essa i battenti, si pone il problema di come sia possibile che una popolazione con circa 21.000 abitanti comprensivi di tutti i Comuni della Valle del Torbido (per un’estensione di circa 200 Km), si trovi ad essere privata di un importante servizio che, soprattutto a fronte delle nuove norme che regolano pagamenti e operazioni bancarie, rientrano nelle attività quotidiane ed ormai indispensabili per cittadini, imprese commerciali e studi professionali.

Questa decisione – prosegue il consigliere regionale – penalizza parte di un territorio già largamente privato di altri importanti servizi e rischia di mettere ancor più in ginocchio le attività presenti, andando ad aggravare la drammatica situazione causata dalla crisi economica.
Come Partito Democratico – conclude De Gaetano – ci mobiliteremo a tutti i livelli istituzionali affinché questa decisione venga rivista nell’interesse dei cittadini e delle attività commerciali e professionali. Auspichiamo inoltre che, di fronte alla mobilitazione popolare e istituzionale creatasi intorno al problema, gli organismi di vertice del gruppo possano modificare le proprie scelte, cosa che consentirebbe responsabilmente di evitare un impoverimento in termini di servizi di un’ampia fetta di territorio della nostra Provincia”. 

 

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