Stamani a Palazzo Zanca, nella sala Falcone Borsellino, è stato illustrato il progetto “Lu Curtigghiu”. Presenti il sindaco, Renato Accorinti, il delegato provinciale del Coni, Aldo Violato; il presidente della II circoscrizione, Antonino Zullo e altri rappresentanti delle circoscrizioni coinvolte; con la dirigente scolastica di Villa Lina, Giovanna De Francesco.
L’iniziativa è finalizzata al rilancio dal punto di vista storico, culturale e sportivo delle attività motorie e di giochi tradizionali di strada. Il progetto, che interesserà la II, III e V circoscrizione, è aperto a tutti i cittadini, per contrastare anche la dispersione scolastica attraverso il recupero e l’integrazione di studenti ”difficili”, oltre alla conoscenza storica e culturale dei centri coinvolti dall’iniziativa. Il programma prevede lo svolgimento di attività motorie e di giochi tradizionali curati da un gruppo di esperti secondo un calendario, che sarà stabilito d’intesa tra l’Amministrazione, i quartieri e gli istituti scolastici di Camaro, villaggio Aldisio, Giostra e CEP, coinvolti ne “Lu cuttigghiu” e partirà quasi sicuramente a dicembre, con qualche incontro prima delle vacanze di Natale, per poi riprendere dopo l’Epifania, per concludersi, con molta probabilità, tra la fine di febbraio e la prima quindicina di Marzo, con una festa prevista davanti al Municipio insieme al sindaco.
“Ho avuto la fortuna di nascere in casa e vivo ancora lì, vicino a Villa Dante, dove i cortili sono stati la salvezza, per questo si dovrebbero far rinascere – ha esordito il sindaco Renato Accorinti. Se non si fa qualcosa per i bambini il futuro vedrà una società violenta, dura. Si è svolta la settimana del gioco, mentre avevamo i problemi con i servizi sociali. Noi pensiamo a entrambe le cose e il gioco è il pane per i bambini. Sono molto contento che adesso si farà la biblioteca per bambini, quella grande sala dove verranno allestite le librerie al Palacultura ma soprattutto per quello spazio grande sul terrazzo e io pensato subito che quello spazio fosse per i bambini”.
“Quando abbiamo affrontato l’avventura di candidarci – prosegue il primo cittadino – ho detto di voler mettere in primo piano gli ultimi e i bambini. Certo, tutto si fa in base al tempo che abbiamo e ai soldi, perché se le altre amministrazioni ci hanno lasciato milioni di debiti e lo stupro culturale, che è peggio di milioni di debiti, qui non c’è un favoritismo, perciò il cambio è culturale e spirituale. E quindi pensare ai bambini, allo spazio per il gioco, andare in biblioteca per apprendere leggendo, per apprendere con il video, con il gioco di società, con lo spazio per i giochi di una volta, mi fa pensare a quando da piccolo in estate non volevo mai abbandonare il cortile, perché è un luogo di socializzazione e con il gioco impari le regole. Si dice che nel gioco si impara a conoscere le persone, perché libere dalle sovrastrutture, perché qui abbiamo i modi delle cose tacite, delle convinzioni tacite: come mi devo comportare, come mi devo vestire, come mi devo porgere. É tutto tacito perché vogliamo il giudizio positivo degli altri. E non siamo liberi. La libertà assoluta di essere se stessi non è facile, è una conquista di ognuno di noi. Nel gioco ognuno si libera. Il campo educativo, formativo, è la cosa più importante e chi sta con i ragazzi deve essere una persona migliore. Anche le società sportive, lo dico sempre, devono trovare i migliori allenatori per i bambini”.
“Dunque – conclude il sindaco – mi trovate emotivamente vicino a questa storia, per quelle zone dove anche io ho insegnato, che vengono sempre definite a rischio. Ma a rischio sono tutti: c’è gente che pensa di non essere a rischio e questo ci rovina, perché bisogna mettersi sempre in discussione, ogni giorno. È chiaro che bisogna stare vicino a quelle popolazioni che, più che chiamarle a rischio, sono in condizioni sociali inferiori rispetto a uno standard, perché se non si ha il minimo e i soldi si può diventare violenti, e vivere male. Infatti è mia intenzione realizzare un carcere nell’area militare dell’Annunziata con i crismi della vera rieducazione. E stiamo già lavorando con due carceri con percorsi lavorativi, educativi, culturali. Perché, purtroppo, abbiamo la mentalità del non fare nulla, mentre dovremmo cercare di realizzarci. Ora i ragazzi meritano tutta la nostra attenzione:una società buona si vede da quello che fa con i bambini”.
A rappresentare il Coni Messina, Aldo Violato. “Questo è un progetto che è stato stilato al Coni Provinciale di Messina e che è stato mandato a Roma, dove è stato approvato quindi ora cerchiamo di metterlo in atto con soddisfazione di tutti e con interesse da parte di chi ci lavorerà. Noi – spiega Violato – non abbiamo pensato alle scuole o ai quartieri a rischio, ma a quartieri difficili, come ad esempio il secondo quartiere. Vorrei ringraziare le scuole interessate: l’Albino Luciani con la Preside Patanè, Villa Lina con la Preside De Francesco, Camaro, col preside Torrenzano, Ferraù con la Preside Celeste e la Catalfamo, con la dirigente Di Benedetto. Bisogna ringraziare anche lo staff del Coni, che ci sta dando una grossa mano,e tutti gli amici che interverranno. E’ un progetto interdisciplinare, non si tratta solo di giochi, questi ultimi servono per fare socializzare questi ragazzi: saranno interessate le classi prima media e quinta elementare di ogni istituto comprensivo. Ci sarà anche la possibilità di svolgere delle ricerche sul quartiere, con l’aiuto degli insegnanti, tramite delle interviste, magari alle persone anziane del quartiere, per capire come si viveva lì. E alla fine i ragazzi potrebbero realizzare dei disegni da esporre qui, dove si pensa di concludere con una festa. Questo – prosegue ancora Violato – è un anno sperimentale, chiaramente se dovesse riuscire il progetto verrà proposto anche alle altre scuole, perché a noi interessa che i ragazzini stiano bene a scuola, con le loro famiglie, con i loro compagni. Oggi il problema grosso è l’ambizione degli stessi genitori, e spesso caricano i propri figli di aspettative troppo grandi. Quindi – conclude il delegato Coni – se possibile, noi dobbiamo lavorare sui e con i genitori e questo progetto ce ne darà l’opportunità. D’altra parte il Coni ha espresso la sua voglia di lavorare con i giovani attraverso un altro progetto, che verrà attuato in tutte le scuole italiane, denominato “Sport di classe”.
Il sindaco poi interviene nuovamente per sottolineare come “quella dei bambini è una fascia che lo stato non ha mai attenzionato abbastanza: l’attività motoria parte dalla prima media, fino al quinto superiore, questo è di una gravità assoluta. Io sto cercando di spingere in questo senso, negli incontri con Delrio, e con gli altri ministri, perchè l’attività fisica è un diritto. La musica, l’arte, si cominciano a imparare da bambini. Cominciare a 10, 11 anni è tardi”.
Approvazione nei confronti del progetto è stata espressa anche dal rappresentante della seconda circoscrizione, Antonino Zullo, che ritiene importante “rispolverare i giochi del passato” e che pone l’accento sull’eccessiva ambizione dei genitori di oggi nei confronti dei propri figli: “pensano a formare il campione, ci si interessa di sport se può dare un futuro remunerativo. Questo è un progetto articolato bene, speriamo di poter contribuire al meglio con il secondo quartiere alla sua buona riuscita, e che possa ripetersi ancora”.
I toni si sono accesi con l’intervento di Santi Interdonato, presente per rappresentare il terzo quartiere: “riscoprire i giochi di cortile è importante. Invece, rispetto alle politiche volte al tema sport, anche come strumento di recupero dalla marginalità e dalla devianza, io non posso non sottolineare che niente si sta facendo con questo nuovo corso, con questa nuova amministrazione. Alla stregua di un cortile, nel terzo quartiere, c’è un campetto, a Villa Dante, che non è regolamentare. Di esso – dice Interdonato – abbiamo parlato tante volte e la terza circoscrizione ha formulato delle proposte a costo zero, cercando di coinvolgere le associazioni e il territorio, e ancora non siamo riusciti a fare nulla. E io cerco di formulare ancora una volta una proposta e voglio chiedere cosa il sindaco intende fare per il terzo quartiere”.
Il sindaco Accorinti taglia corto e replica: “ribalto ciò che stai dicendo, perchè tu appartieni al partito che ha governato questa città, devastata proprio dalle politiche di certi partiti. Io non accetto quello che è stato fatto in questa città, per la quale noi stiamo lavorando 25 ore al giorno. Si trova sempre qualcosa che non va – commenta ancora il sindaco – per ogni cosa c’è una critica mostruosa, ma quando le cose vengono fatte, nessuno dice niente”. A placare i toni della conversazione ci pensa poi il responsabile dell’Ufficio Stampa del Comune.
L’incontro si è concluso con un accenno all’isola pedonale. La preside De Francesco, infatti, nel suo intervento, dopo aver sottolineato l’entusiasmo delle scuole che aderiscono al progetto, e la necessità di punti di riferimento, soprattutto per i giovani dei quartieri più difficili, ha definito l’isola pedonale come un “momento di bellezza per Messina” e come riferimento anche per i bambini, uno spazio vitale.
“E’ un fatto culturale, che va oltre – chiosa Accorinti – l’isola pedonale è un fatto di civiltà, ma non finirà così”.