“Con la presente, mi preme fare delle considerazioni e prospettare delle possibili soluzioni in merito al delicatissimo settore del Risanamento e, in generale, alle politiche abitative, alla luce sia dell’immobilismo regnante negli anni (tranne che per qualche rara eccezione), sia per i pericoli per la salute e la sicurezza di centinaia di famiglie che da decenni attendono l’assegnazione di una dimora dignitosa!”. E’ quanto scrive il consigliere Libero Gioveni, in una nota.
“Negli ultimi anni, infatti, sono stati numerosi gli episodi di pericolo che hanno interessato le aree o i cosiddetti ambiti del Risanamento: rione Taormina (4 febbraio 2008), Fondo Fucile (26 marzo 2008), ma si ricorderanno anche l’incendio in una baracca di via Carbonaro (11 giugno 2012) o l’improvviso sbalzo di tensione elettrica in via Santa Silvia a Camaro S. Paolo (7 aprile 2013), così come sono tantissime anche le ordinanze di sgombero emesse nei confronti di quei nuclei interessati da crolli di tetti, “esplosioni” di condotte fognarie all’interno delle baracche o instabilità strutturale degli stessi tuguri, che purtroppo gonfiano a dismisura (senza mai però rapidamente “sgonfiare” per carenza di alloggi) le graduatorie per l’emergenza abitativa.
Se a tutto questo si aggiunge anche l’enorme “piaga” per la salute pubblica riconosciuta persino a norma di legge che è rappresentata dalla presenza dell’amianto “killer” nelle varie baraccopoli cittadine (fra tutte quella di Fondo Fucile che abbraccia ben 140 famiglie su cui, per fortuna, sembra si sia trovata una parziale soluzione con l’acquisto di 50 alloggi grazie a parte dei quasi 11 milioni di euro giunti in città), non si può non riflettere seriamente sul fallimento della politica messinese e regionale nel settore del Risanamento, che partendo dalla L.R. 10/90 non è riuscita a dare quelle importanti risposte che non solo chi vive in baracca si aspettava, ma anche tutti quei cittadini messinesi che si vantano di vivere in una città apostrofata come “porta della Sicilia” o, così come leggiamo anche in qualche cartello di benvenuto, “città d’Europa”!
Secondo Gioveni è necessario “avviare nuovi percorsi politici, amministrativi e normativi diversi da quelli intrapresi negli ultimi 25 anni che includano la possibilità, specie per le zone classificate più a rischio, di SCORPORARE alcuni ambiti di Risanamento finora finanziati con la L.R 10/90 e altre similari, inserendoli nel contesto di progetti da finanziare esclusivamente con i fondi della Protezione Civile”.
“Ritengo, questa – conclude – una proposta sensata, innovativa ma certamente percorribile che chiaramente deve essere accolta, oltre che dall’Amministrazione, anche e soprattutto da tutta la deputazione regionale messinese (a cui con la presente faccio appello), affinché una città che “litiga” ancora sull’isola pedonale (segno senz’altro di civiltà), possa occuparsi concretamente anche del primo segno in assoluto di civiltà (e aggiungo anche di “dignità”) dell’essere umano: la casa!”.