Studentessa del Liceo Campanella canterà per gli ospiti della mensa Caritas il giorno di Capodanno

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lucrezia_pucinoAccompagnare con il canto il pranzo del primo giorno dell’anno, regalando  un momento di serenità a tante persone della nostra città provate da difficoltà economiche e dalla solitudine.  Con questo spirito Lucrezia Pucino, studentessa della V A Linguistico del Liceo Campanella, ha scelto di trascorrere un giorno di Capodanno particolare: canterà alla mensa della Caritas Diocesana per animare con la voce e la musica il primo giorno dell’anno degli ospiti che pranzeranno nei locali vicino alla Chiesa della Pietà.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito della collaborazione avviata tra il Liceo Campanella e la Caritas Diocesana che, anche in questi giorni di festa, vede molti studenti dell’istituto superiore lametino svolgere servizio  di volontariato alla mensa, accanto a tante persone in difficoltà che ogni giorno si rivolgono alla Caritas per ricevere un pasto caldo ma soprattutto il calore di una comunità con cui stare insieme e condividere il proprio tempo.

“Ho subito accettato la proposta che mi è stata comunicata dalla nostra docente Michela Cimmino – spiega la studentessa – e ho subito capito che si trattava di una bella opportunità: quella di iniziare il 2015 facendo del bene, nel segno della condivisione fraterna con chi è meno fortunato di noi.  Anche con il canto si può fare del bene, per quella capacità propria della musica di toccare l’anima di ogni persona e di far riscoprire i valori essenziali della nostra umanità che non ha bisogno solo di beni materiali, ma innanzitutto di calore, affetto, condivisione. E’ questo il messaggio che vorrei trasmettere cantando per gli ospiti della mensa augurando loro “in musica” un 2015 carico di speranza, animato dal desiderio di “farci prossimo” ogni giorno delle persone che ci stanno accanto.  Credo che la nostra società abbia un forte bisogno di riscoprire i valori della gratuità e del bene comune e noi, come studenti e nuove generazioni, siamo chiamati a farcene promotori”.

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